Il cavalier Berlusconi fonda partiti in piazza, arringa le folle dal tetto di una Mercedes, sbrana gli alleati, spacca le parrocchie di Fini e di Casini. C'è in giro un'aria di bufera isterica. La politica italiana sembra trovarsi a una svolta epocale. Qualcuno giura che sta cominciando la Terza Repubblica. Ma in Campidoglio, Walter Veltroni è sempre se stesso. Cordiale e fermo. Soprattutto nel difendere il governo di Romano Prodi: «Nel 2008 non si andrà a votare. E per il governo non c'è nessuna data di scadenza». Sentiamo che cosa ci dice il leader del Partito democratico.
I boatos, le voci, sostengono che fra lei e Silvio Berlusconi c'è già un accordo sulla legge elettorale e sul voto nel 2008. È nato Berlusvalter o Walteroni?
«Senta, Pansa, dopo Dalemoni non ne inventi un'altra. Non c'è nessun accordo. E nel 2008 non si voterà. Il 2008 sarà l'anno delle riforme: quella elettorale, ma anche quella costituzionale già alla Camera e dei regolamenti parlamentari, pure questa importante».
Eppure si dice che il suo Goffredo Bettini e Gianni Letta si siano già visti e abbiano già trattato.
«Con Letta si vedono in tanti. E con lui ci si parla. Però non abbiamo mai affrontato la questione della legge elettorale e della data del voto»... continua
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