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sabato 8 dicembre 2007

Bufera sullo statuto

Regione Campania - Bufera nella maggioranza in consiglio regionale. Sulla proposta di portare da sessanta a settanta il numero dei consiglieri, l’Udeur, che aveva presentato l’emendamento, ha abbandonato l’aula chiedendo una verifica politica e bloccando di fatto l’esame dello Statuto. Il Campanile ha colto di sorpresa gli alleati, tutti contrari all’aumento. Per l’Udeur settanta consiglieri sono giustificati dalle nuove funzioni a cui il Consiglio sarà chiamato, a partire dall’istituzione delle commissioni deliberanti. Ma mentre erano già in corso le operazioni di voto, ecco la mossa di abbandonare l’aula «per dissenso politico». La posizione dell’Udeur ha determinato l’atteggiamento dell’opposizione con Forza Italia e An che sono uscite dall’aula. «Di fronte a una spaccatura così evidente - ha detto Franco D’Ercole - An non può fare da sostegno alla maggioranza». E sulla scia anche Forza Italia ha adottato la stessa scelta. Il Prc a questo punto ha chiesto una sospensione ma ormai il caso era scoppiato. «È anomalo che si abbandoni su un tema come lo Statuto - ha detto Mario Sena (Margherita) - perchè si era concordato che ci si sarebbe confrontati senza metterne in discussione l’approvazione. Quanto accaduto apre un vulnus». E Fausto Corace (Sdi) ha rincarato. «Mi sembra stia emergendo la volontà di buttare tutto a mare. È da irresponsabili. Si voti liberamente. Non sarà l’ennesima riunione di maggioranza a far cambiare idea a nessuno». «Nessun vulnus», ha replicato dall’Udeur Fernando Errico precisando che la volontà di un chiarimento è dettata non solo dalla necessità di arrivare a un’intesa sul numero dei consiglieri ma anche su altri «punti sui cui c’è sofferenza». In realtà, alcune forze, come Sd, non vogliono l’elezione diretta del presidente. Inoltre, c’è un fronte silenzioso cui non dispiacerebbe allargare il Consiglio a settanta. Come ha spiegato Pasquale Marrazzo (Udc), pure a favore dell’aumento: «Molti se potessero votare liberamente sceglierebbero i settanta. Non lo fanno solo per vincolo di partito o per omaggiare l’umore della piazza. Senza contare che mantenendo i sessanta i consiglieri sanno che mettono a repentaglio la loro rielezione consegnandosi a un suicidio di massa». Prima che si consumasse lo strappo, il Consiglio aveva votato una proposta che esclude il presidente della giunta dal novero dei 60 consiglieri, aumentando di fatto di un’unità il computo totale degli eletti (60 consiglieri più il governatore).

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