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giovedì 20 dicembre 2007
Più verde più case nel piano della provincia
Provincia di Napoli - Più verde più case, nuovi poli di eccellenza. Lotta al degrado urbanistico e alle speculazioni edilizie, piena valorizzazione delle risorse produttive ambientali, ristrutturazione del sistema dei collegamenti locali. Nasce la provincia del terzo millennio: un piano di previsione che disegna per i Comuni dell’area metropolitana le direttrici dello sviluppo per i prossimi dieci anni. «Uno strumento formidabile per il governo del territorio», secondo il presidente Dino Di Palma, intervenuto ieri alla presentazione del progetto, elaborato dall’assessore all’Urbanistica, Francesco Domenico Moccia (foto) con il contributo di studiosi, sindaci, amministratori pubblici locali. «Un documento efficace - prosegue Di Palma - per mettere a fuoco i punti di forza e di debolezza dei diversi comprensori, fornendo un quadro d’insieme che consentirà all’amministrazione provinciale di compiere le scelte più funzionali per favorire un processo di sviluppo globale del nostro territorio». Più case per risolvere l’emergenza abitativa: 82mila, fra nuovi alloggi e ristrutturazioni. Interventi importanti per decongestionare la fascia costiera, equilibrando le potenzialità delle aree interne. Praticamente raddoppiati parchi e riserve nell’area metropolitana. 67 per cento di verde in più, dalle periferie di Napoli al bacino del Sarno, dai Campi Flegrei ai Lattari e alle colline di Lauro. «Un risultato storico», dice l’assessore ai Parchi, Francesco Borrelli. Inoltre il piano prevede terapie d’urto per frenare i processi d’inquinamento nelle aree agricole e naturali (oltre 77mila ettari, pari al 65 per cento dell’intero territorio provinciale), attraverso interventi di bioarchitettura, bonifica dei suoli, sostegno alle energie da fonti rinnovabili, nuove norme per la corretta impiantistica legata ai drammatici aspetti dello smaltimento dei rifiuti. Il capitolo produttivo punta sulla valorizzazione dei parchi scientifici e tecnologici di Portici-Ercolano, Pozzuoli, ex Olivetti, Nola, e delle tante realtà legate all’innovazione manifatturiera, dal polo nautico stabiese alle straordinarie potenzialità turistiche dei poli archeologici universali (Pompei, Ercolano, Campi Flegrei). (Franco Mancusi il Mattino)
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