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giovedì 17 gennaio 2008

La grande famiglia dell’Udeur (1)

Il Campanile è stato raso al suolo, secondo partito della coalizione di centrosinistra. Un colpo durissimo.Le poltrone occupate sono tante e di rilievo. In Italia e ancor di più in Campania. Un ministro, il leader Clemente Mastella; fino a qualche settimana fa al governo c’era anche il sottosegretario alla Difesa Marco Verzaschi, dimissionario perché coinvolto in un’inchiesta sulle Asl del Lazio. In parlamento la pattuglia è nutrita. Il capogruppo alla Camera è il vicentino Mauro Fabris, in tutto sono 14 i deputati. Tra di loro diversi campani per nascita o d’adozione. È il caso della bergamasca Sandra Cioffi, da tempo paladina di Capri, o del siciliano Paolo Affronti (eletto in Campania). Campani doc sono Paolo Del Mese, salernitano di Pontecagnano Faiano, e presidente della commissione Finanze e Pasqualino Giuditta (nato a Summonte nell’avellinese) consigliere provinciale in Irpinia, ex manager dell’Ato avellinese e componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Con loro l’umbro Gino Capotosti, quello che i giornali hanno definito il parlamentare eletto con meno voti; l’ex arbitro Francesco Adenti; il tre volte sindaco di Trapani Vito Li Causi; la presidente di Federcasalinghe Federica Rossi Gasparrini. Gli Udeur a palazzo Madama sono tre comprendendo anche Clemente Mastella. Con lui Stefano Cusumano e Tommaso Barbato, nato a Marigliano e segretario provinciale del partito oltre che vicepresidente del gruppo misto del Senato e componente di due commissioni. Rappresentanza nazionale ottenuta in virtù del 1,5% dei voti raccolti, dato pressocchè identico a quello delle Europee. A Strasburgo furono eletti Paolo Cirino Pomicino (passato poi alla Nuova Dc) e quindi l’aversano Armando Veneto. Presidente della provincia di Matera è, quindi, Carmine Nigro che nel 2004 raccolse il 61% dei consensi.

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