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domenica 27 gennaio 2008

«Mi scuso, ma Cusumano ha tradito la mia Campania»

Illustre Presidente, è con sentimenti di profondo rispetto per la carica che Ella ricopre e di affettuosa stima per la Sua persona che mi rivolgo a Lei con questa missiva che mi viene dal cuore. Non cerco giustificazione alcuna per il mio comportamento di ieri nell’Aula, che condanno senza riserve tanto più per il risalto che questo ha avuto sui media nazionali e internazionali. Intendo altresì rassicurarLa di aver mai rivolto al collega espressioni di carattere omofobico né, tanto meno, di aver indirizzato sputi contro la sua persona. Sono umanamente e sinceramente dispiaciuto per il mio gesto, Presidente, soprattutto perché l’Aula del Senato, per il suo alto significato istituzionale, non merita simili oltraggi. Con il senatore Cusumano ho condiviso due anni di vita parlamentare e politica e nel suo tradimento ho visto il tradimento di tanta gente della mia Campania che, in occasione delle ultime elezioni, ha voluto affidargli il proprio voto. Il tradimento del popolo Udeur e del suo segretario Mastella, che tanto hanno fatto per lui, aiutandolo, accogliendolo e facendolo eleggere al Senato. Il pensiero per la sofferenza e il disagio di questi nostri elettori, unito al forte stato di tensione e alle pressioni di questi giorni, hanno fatto il resto. Le chiedo scusa, Presidente, per non aver saputo contenere la mia rabbia e, soprattutto, per la modalità deprecabile con la quale essa si è manifestata. Per questo chiedo scusa a Lei, al senatore Cusumano, ai miei colleghi senatori e agli italiani tutti che ci onoriamo di rappresentare. (Tommaso Barbato Lettera al Presidente del Senato, Franco Marini)

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