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venerdì 25 gennaio 2008

Riceviamo e pubblichiamo

Vico Equense - Inizia tra poco con la presentazione delle candidature il percorso di costituzione dei circoli del Partito Democratico, incluso quello di Vico Equense. Tale percorso si concluderà con l'elezione del coordinamento di circolo. Nel corso di apposite iniziative che saranno definite, sarà possibile ritirare il certificato di "fondatore" del Pd, necessario tanto per la candidatura quanto per partecipare alle operazioni di voto. Ci si può candidare per segreteria/segretario di circolo, per il direttivo del circolo e come delegati alle assemblee comunale e provinciale. Una parte consistente, molto preparata, non interviene alle attività del comitato cittadino. Quelli che partecipano, la maggior parte non sono giovani; ci sono i visi di sempre. Visi che in fondo si assomigliano, come si assomigliano i discorsi. Ogni discorso è parlato con quel politichese di periferia, che imita quasi perfettamente quello dei politici di professione, se non fosse che scivola talvolta in locuzioni dialettali, o in quell’errore sintattico che nessun professore è mai riuscito ad estirpare dalla nostra parlata. Tutti d’accordo a dire che “dobbiamo fare”: stare fra le gente, recuperare il distacco fra politica e società, occuparsi dei problemi di tutti, ecc.ecc., cose che si sentono dire da chissà quanto tempo, e non si capisce perché allora non lo si sia fatto fino adesso. Viene il dubbio che ci si esorti a “fare”, perché non si sa come farlo. Esortazione segue ad esortazione. Tutti d’accordo che il nuovo partito dovrà esser basato sul confronto e la competitività delle idee, ma poi quando sarà il momento di scegliere il coordinatore del circolo sarà deciso in un qualche tavolo fra la parte dei DS che partecipa e la Margherita. L’unica vera innovazione di questo Pd, è l’obbligo della parità di genere; questo ha permesso a molte donne di prendere posto al tavolo. Non so se basterà a cambiare effettivamente le modalità di fare politica. Vista da qui, dai visi che mi stanno attorno, dalle parole usurate per essere state troppo ripetute, dai riti che si consumano a scimmiottare la democrazia; dai conciliaboli fuori la piccola sala, a segnare una differenza fra attori e pubblico; vista da qui, la missione di rinnovamento consegnata alle donne sembra davvero una missione molto difficile. Non sarà facile far desistere i soliti personaggi.

Mi scuso per l’anonimato.

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