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giovedì 21 febbraio 2008

I magnifici 20 ...

Ma come si è comportato il piccolo esercito dei 20 parlamentari campani iscritti nelle fila del Pd durante i 18 mesi della legislatura targata Prodi? Il record delle presenze, neanche a dirlo, spetta ai senatori, che hanno messo a segno una media vicina al 99%. Del resto, con la maggioranza così risicata, ogni scranno vuoto nell’area del centrosinistra rischiava di diventare una pugnalata al governo. Ma bisogna fare una premessa: a Palazzo Madama (così come a Montecitorio) le statistiche registrano le presenze o le assenze dei parlamentari solo quando sono previste le votazioni. Negli altri casi (quando, ad esempio, c’è solo la discussione generale di un provvedimento) il calcolo è un po’ più difficile. Alla Camera, invece, il record delle assenze spetta a Vincenzo De Luca, con una percentuale vicina all’80%. Seguito a ruota da Franca Chiaromonte (67%), che però ha avuto problemi di salute. Al terzo posto, ma con percentuali molto più basse, si attesta Riccardo Villari che, però, è stato particolarmente attivo in aula, presentato 12 interrogazioni. Subito dopo si colloca uno dei veterani del Transatlantico, Ciriaco De Mita, che ha saltato un voto su quattro ma non ha presentato nè un’interrogazione nè un’interpellanza. Al suo attivo, nei 18 mesi della legislatura, ha solo la presentazione di un proposta di legge sulle agevolazioni ai comuni con meno di 5mila abitanti. Sull’altro fronte, invece, il record delle presenze spetta a due donne: Annamaria Carloni al Senato e Rosa Suppa alla Camera. Per quanto riguarda le interrogazioni, altro strumento base dell’attività dei parlamentari, al primo posto si piazza Umberto Ranieri che, da presidente della commissione Esteri, fra una missione e l’altra, ha trovato modo di presentare ben 25 richieste al governo. Una in più rispetto ad Andrea De Simone. Mentre il segretario regionale del Pd, Tino Iannuzzi, si è fermato a quota 17, così come il suo collega di partito, Costantino Boffa. Infine, le proposte di legge: la più attiva (nonostante i lunghi periodi di assenza) è stata Franca Chiaromonte: è sua la prima firma su 10 provvedimenti all’esame di Montecitorio. Per il resto, i parlamentari campani non si sono dati molto da fare per presentare provvedimenti autonomi. Due, in particolare, quelli che non hanno mai apposto la prima firma ad una proposta di legge: Pietro Squeglia e Donato Mosella.

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