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mercoledì 13 febbraio 2008

Primarie(tte)

Nel Pd si discute di primariette, anche se l’ufficio stampa ha precisato che non vanno chiamate così: «Il termine "primariette" non ci appartiene e dipende esclusivamente da una scelta del giornalista che, con tale termine, esprime anche un giudizio, che noi stigmatizziamo, su un importante strumento democratico con cui il partito sta completando il suo processo costituente, anche in vista della prossima tornata elettorale». Cioè gli iscritti o meglio i certificati (insomma: quelli che hanno ritirato l’attestato di fondatori del Pd) potranno esprimersi (non ho ancora capito come) non solo nel dibattito ma addirittura con un voto. Per costituire “rose di candidati”, entro le quali i gruppi dirigenti sceglieranno i veri candidati, fatte salve le quote rose. D’Alema non ha dubbi: la procedura sarà di sicuro molto più democratica di quelle in uso presso Berlusconi.

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