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martedì 25 marzo 2008
E Zanotelli scrive a Veltroni "Hai dimenticato la povertà"
Lettera aperta a Veltroni. Gliela invia uno che ai tempi dell´impegno per l´Africa era citatissimo dal candidato premier, ovvero il missionario comboniano Alex Zanotelli. I tempi sono un po´ cambiati. I due non si incontrano più sul terreno della fame e del sottosviluppo: Walter punta a Palazzo Chigi, padre Alex si è invece stabilito a Napoli dove segue cause sociali e ambientali che spesso incrociano la strada delle decisioni istituzionali. Ma ora padre Alex decide di richiamare il vecchio amico su un tema che gli sta a cuore, quello dell´acqua. Poiché nei giorni scorsi si è celebrata la giornata mondiale dell´acqua, Zanotelli ha scritto a Veltroni. «Caro Walter, pace e bene»: così si apre la missiva. Poi il religioso ammette che «ho esitato molto a scriverti questa lettera aperta proprio perché siamo in piena campagna elettorale, ma alla fine ho deciso di scriverla, mosso dall´enorme grido degli impoveriti che mi ruggisce dentro». Zanotelli rievoca esplicitamente gli incontri fra i due nella baraccopoli di Korogocho a Nairobi, dove «davanti a quell´inferno umano, tu hai pianto», e dove «mi avevi promesso che avresti portato quell´immenso grido di sofferenza umana nell´arena politica». Però «ora che sei il segretario del Pd, sembra che ti sia dimenticato di quel grido dei poveri. Non ne sento proprio parlare. Non chiedo carità (non serve), chiedo giustizia, quella distributiva che è il campo specifico della politica. E non parlo solo della fame nel mondo (fa già parte degli 8 obiettivi del Millennio, su cui si è fatto quasi nulla), ma soprattutto della sete del mondo. Infatti non è più il petrolio il bene supremo, ma l´acqua che, con i cambiamenti climatici, andrà scarseggiando. Se questo è vero, perché nel tuo programma elettorale appoggi la privatizzazione dell´acqua?» Zanotelli poi ricorda a Veltroni che la privatizzazione potrà produrre 100 milioni di morti di sete e invita Veltroni a proclamare che «l´acqua non è una merce, ma è un diritto fondamentale umano». Infine il richiamo accorato: «Caro Walter, sull´acqua ci giochiamo la democrazia, il futuro del pianeta. Non dimenticarti di quelle lacrime di Korogocho!» (R. F. da la Repubblica Napoli )
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