Polito, scuola alla deriva

Il professor Catello Polito, genetista di fama internazionale, torna all’università dopo 6 anni di Cnr e trova alla deriva - racconta - le intelligenze di studenti che, fino a non molto fa, «erano i migliori del mondo». Oggi gli appaiono apatici, senza qualità, frutto di una scuola resa sciatta e che, invece, produceva le intelligenze più dinamiche e apprezzate all’estero. Professore, questo l’ha convinta alla candidatura al Senato nelle liste della Sinistra arcobaleno? «Anche. La chiave della mia scelta è, poi, la parola militanza. Credo che il capitale residuo del grande Pci sia finito all’erede naturale, la Sinistra Arcobaleno. Altrove vedo solo polletti di batteria che ripetono parole d’ordine, paradigmi viventi di una società abituata a formule ripetute e senza senso». A questo si ribella? «Mi rattristo. Siamo in mezzo ad un brutto guado. Non basterà neppure un buon risultato elettorale. Occorrerà una bella analisi per capire dove abbiano sbagliato». Cattolico e scienziato. Sulla 194 che pensa? «Da cattolico non praticante io non sono per l’aborto. Ma penso che in alcuni casi particolari la libertà debba esserci». Crede che la 194 abbia davvero garantito l’applicazione ai casi particolari? «Sono contrario al controllo delle nascite fatto attraverso la 194. Le leggi devono essere applicate rigorosamente». Sulla fecondazione assistita? «Credo sia assurdo assistere alle migrazioni all’estero di centinaia di coppie che in Italia, di fatto, non possono accedervi per via dell’obbligo di produrre ed impiantare contemporaneamente tre embrioni». La ricerca? «I governi recenti, senza distinzione, hanno detto e ripetuto quanto importante fosse finanziare la ricerca. Nessuno, però, ha fatto seguito ai buoni propositi, prima e dopo. E quel che è stato erogato non ha seguito i criteri del merito ma quelli dell’appartenenza». (c.gr. il mattino)