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sabato 19 aprile 2008

Sempre a sinistra

«Essere ricchi non è una colpa». Con queste parole l'attore romano Claudio Amendola, attulamente impegnato nelle riprese della terza serie de "I Cesaroni", cerca di giustificare l'ultima sua "follia". Ovvero i circa quattro milioni di euro spesi per acquistare la barca dei suoi sogni. Un Southern Wind di 80 piedi (24 metri) varato in Sudafrica dai cantieri del genovese Willy Persico. Così a Portofino, in occasione del Trofeo Aurora Assicurazioni, il popolare attore si è visto contestare il fatto di fare spese che poco si conciliano con uno che in passato aveva dichiarato: «ho sempre votato Democrazia proletaria, Rifondazione, mai Pc, mai Pds, mai Ds».E al giornalista de "La Stampa" che gli chiede se non ci sia qualche contraddizione in questo, ricordandogli come fu messo in croce Massimo D'Alema solo per il fatto di possedere due barche ("Ikarus" 1 e 2), per giunta di un valore inferiore alla sua e acquistate in multiproprietà, risponde: «Io sono uno che lavora, che guadagna molto e che paga tutte le tasse. Verso allo Stato il 50 per cento. Ho la coscienza pulita e credo di avere il diritto di poter possedere una bella barca. Anzi, ne sono orgoglioso. I ricchi onesti non devono piangere». (Libero News)

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