Eugenio Scalfari invita, com’era ovvio, al voto veltroniano, ma ragionando anche su Berlusconi. Il principale avversario — si dice – in realtà “non è un fascista e neppure un dittatore nel senso militaresco del termine. Non è spietato. Non è xenofobo. Non è razzista”. Il problema è più semplice: è un pubblicitario, un venditore che venderebbe qualunque cosa (ogni volta auto-convincendosi rapidamente che pure la sue patacche sono oro zecchino), un imbonitore. Però, “come tutti gli imbonitori è un demagogo. Non ha il senso della misura. Strafà. Non rispetta nessuna regola perché le regole le fa solo lui”.I quattro modi di votare dei napoletani
Napolionline - la citta vista da dentro - domenica 13 aprile 2008
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