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mercoledì 2 aprile 2008

Sodano tra i venti migliori parlamentari. Secondo Marco Travaglio e Peter Gomez

Tommaso Sodano è tra “i magnifici 20”, cioè tra i venti parlamentari, senatori e deputati, ad aver lavorato meglio nella scorsa legislatura. L’unico, tra questi, ad essere campano. A dare la patente del buon parlamentare sono Marco Travaglio e Peter Gomez nel loro “Se li conosci li eviti”. Un manuale di pronto soccorso per aiutare i lettori a scegliere il meglio tra le liste dei candidati, anzi dei parlamentari nominati dai partiti grazie al Porcellum. Il sottotitolo parla da sé: “Raccomandati, riciclati, condannati, imputati, voltagabbana, fannulloni nel nuovo Parlamento”. Ma accanto a questi ci sono quelli che si sono distinti nell’attività parlamentare. L’unico parlamentare campano con Massimo Villone (che però non è stato ricandidato) citato nella lista dei “buoni” è Tommaso Sodano. “In controtendenza con il suo partito – si legge nel libro dei due giornalisti - Rifondazione comunista, troppo portato alle battaglie parolaie e inconcludenti, Tommaso Sodano ha presieduto con competenza e rigore la commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Campania, che già nella scorsa legislatura portò alla luce il ruolo ambiguo dell’Impregilo e del commissariato straordinario, presieduto anche da Antonio Bassolino, segnalando alla Procura di Napoli i reati per i quali, di recente, si è giunti a una trentina di rinvii a giudizio.Averne, di comunisti così preparati e rigorosi”. Chiaramente non condivisibile il giudizio sul partito e sulle battaglie condotte dalla Sinistra, rimane il riconoscimento dei due giornalisti, che come si sa non sono teneri con la classe politica. Gli “impresentabili” sono circa 150, di tutte le liste, scelti per categorie... Quelli che hanno votato l’indulto. Quelli che hanno partecipato alla grande abbuffata della monnezza in Campania. Quelli che hanno comprato case nel centro di Roma a prezzi di box auto. E poi i voltagabbana, gli assenteisti cronici, i somari che ignorano persino la data della scoperta dell’America o della Rivoluzione francese. Una sezione è dedicata alla libertà d’informazione, cioè a chi ha combattuto per difenderla e chi per affossarla definitivamente. Poi ci sono i candidati e ricandidati con la fedina penale sporca, o dubbia. A farla da padrone è il Popolo delle libertà, che – se ha lasciato a casa i Pomicino, i Vito, i Biondi, gli Jannuzzi e i Mastella – ha rinnovato il repertorio con parecchie new entry per meriti penali. I condannati in primo o secondo o terzo del Pdl sono 25, più almeno altrettanti indagati o rinviati a giudizio, senza contare i miracolati dalla prescrizione. L’Udc vanta almeno 5 condannati, fra provvisori e definitivi. La Destra 2 rinviati a giudizio, tra cui il suo leader Storace. L’Arcobaleno ha 2 condannati (Caruso e Farina), i Socialisti 1 (De Michelis). Anche il Pd, nonostante la promessa di Veltroni di non candidare nemmeno i condannati in primo grado, schiera due condannati definitivi, Enzo Carra e Antonino Papania (entrambi in Sicilia), un condannato in primo grado, uno in appello, cinque indagati (tutti fra la Calabria e la Basilicata), un rinviato a giudizio, tre salvati dalla prescrizione.

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