In una intervista a Repubblica Tino Iannuzzi, che del Pd è segretario regionale, ha detto: «L´emergenza rifiuti ha reso impossibile la costituzione dei circoli del partito. Occorre ora un´effettiva e moderna rete territoriale. Entro due mesi chiameremo al voto il popolo delle primarie. Il modello da seguire è quello di un partito regionale e federale che sappia formare dal basso la propria classe dirigente». Replica Antonio Marciano, che del Pd è responsabile regionale dell´organizzazione: «La nostra "road map" è già stata tracciata, come sanno i membri della segreteria regionale e i coordinatori provinciali. Il prossimo 8 maggio terremo la direzione regionale, entro maggio l´assemblea regionale per l´approvazione dello statuto, tra maggio e giugno la costituzione dei circoli, entro giugno le assemblee provinciali per l´elezione dei segretari». Le due dichiarazioni, al di là delle proclamazioni di un unanimismo di facciata, sembrano esemplari delle due anime del Pd dopo il voto. Iannuzzi, che pure è stato eletto dal vecchio blocco regionale di potere, preme per una soluzione "veltroniana" che si profila dall´esito incerto, considerando che dopo il 14 aprile è difficile che possa ripetersi l´entusiasmo per le primarie del 14 ottobre. Marciano, che è uomo di fiducia del Bassolino del dopo-elezioni, frena e propende, "dalemianamente", per soluzioni interne di apparati già costituiti.
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