Veltroni: «Serve un patto per Caserta e l'hinterland»
Napolionline - la citta vista da dentro - venerdì 06 giugno 2008
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venerdì 6 giugno 2008
Barbato contro Landolfi bagarre alla Camera
«A Barbato consegno idealmente un macigno da lanciarmi addosso. Lui non ha mai ricevuto pressioni o richieste dai suoi elettori e concittadini? Io sì. E per questo mi sono sporcato le mani, ma tenendo puliti il cuore e la mente. Sventerò con la forza di quella pulizia quello che mi è stato contestato e quel giorno spero che Barbato sia in quest´aula a scusarsi. Se lo farà, dimostrerà di essere una persona perbene e non un provocatore». Si è difeso così a Montecitorio Mario Landolfi, su cui pesa una richiesta di rinvio a giudizio per corruzione aggravata dall´aver favorito un´organizzazione mafiosa nell´ambito delle indagini sul consorzio Eco 4 dell´imprenditore Michele Orsi ucciso domenica scorsa a Casal di Principe. Si è difeso così dalle accuse lanciate dal deputato nolano Francesco Barbato dell´Italia dei valori: «In questo Parlamento c´è un deputato che la mattina sta a Montecitorio e la sera armeggia con i camorristi. Qui con il Pdl, probabilmente, vi è chi fa praticantato con la camorra. Chi fa praticantato con la camorra fa carriera con il Popolo della Libertà». A quel punto è scattata la reazione di Italo Bocchino: «Al poco onorevole Barbato ricordo che vengo dal Casertano e so che i camorristi quando devono accusare qualcuno non fanno mai nomi ma allusioni come ha fatto Barbato. Il segretario regionale di An della Campania si chiama Mario Landolfi e fino a prova contraria è persona onesta e gode della stima del Parlamento. Basta con queste allusioni inaccettabili. Si abbia il coraggio di andare dai magistrati, ma non venite a fare i giustizialisti in quest´aula dove si fanno le leggi. Barbato è un provocatore e va espulso». In serata Landolfi ha chiarito: «Ho solo citato Maritain quando ho detto che mi sono sporcato le mani ma tenendo puliti il cuore e la mente. Su di me esiste un impianto accusatorio che si potrebbe definire di responsabilità oggettiva, mi trovo in questa indagine perché ritenuto dalla magistratura come referente di rango superiore in quanto parlamentare e quindi non potevo non sapere, però questo è un principio estraneo al diritto penale». (Repubblica Napoli)
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