In queste ore sono iniziate le attività della Casa don Diana a Casal di Principe. La dimora blindata di un boss del clan dei Casalesi, dove la giunta regionale si è riunita circa un mese fa, è diventata un centro di accoglienza e recupero per minori che vivono situazioni di disagio sociale. La casa ospita già i primi bambini, e tutti i posti disponibili saranno occupati nel giro di un mese. La settimana prossima invece, a San Cipriano D’Aversa, saranno ultimati i lavori di un altro bene confiscato ai Casalesi, e precisamente al boss Antonio Basco, condannato nell’appello del processo Spartacus a oltre vent’anni di reclusione. Grazie al supporto della Regione, la ex proprietà di Basco diventerà presto un centro sociale e un laboratorio per persone che soffrono di problematiche mentali. Infine, nei prossimi giorni, torneremo a Casal di Principe per inaugurare il Teatro della Legalità, una struttura appartenuta proprio al temibile Sandokan che vogliamo far diventare un centro di formazione culturale e teatrale per i tanti giovani della zona. Si tratta di un evento importante, dal grande valore simbolico, un segno tangibile dei risultati che lo Stato sta ottenendo nella sua battaglia per la legalità. Il processo Spartacus, nei scorsi giorni, ha riportato ancora una volta l’attenzione nazionale sugli sporchi affari dei camorristi. Adesso bisogna andare avanti, e combattere su tutti i fronti la criminalità organizzata, colpendo le sue attività criminali e portando alla luce i suoi lucrosi e smisurati interessi economici. Avere a cuore il Mezzogiorno oggi significa creare le condizioni affinché ci sia vero sviluppo, e la prima di queste condizioni si chiama legalità. E noi siamo impegnati giorno per giorno su questo fronte, insieme a tanti cittadini e a tutte le forze sane della nostra regione. (dal Blog di Antonio Bassolino)
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