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lunedì 16 giugno 2008
Vietato fotografare
Vico Equense – Non è possibile riprendere con la propria macchina fotografica e filmare, i momenti salienti della cerimonia. Questa è la regola che vige nella Chiesa dei Santi Ciro e Giovanni, ma vale anche per gli altri edifici di culto sparsi sul territorio, l’unico preposto ad immortalare l’evento è il fotografo ufficiale autorizzato dal Parroco dopo un’estrazione tra i professionisti locali. Proprio per questo – stando a quanto c’è stato detto – ad un genitore, è stato imposto di non fare nessun tipo di ripresa, neanche dal proprio posto, durante la cerimonia delle Prima comunione della figlia. Si potrà avere, ugualmente, un ricordo della giornata acquistando il video e le foto. Secondo la Chiesa , se non si usasse questa cautela, genitori, parenti e amici si aggirerebbero tra i banchi alla ricerca dello scatto giusto, mentre l’officiante è intento nel trasmettere il sentimento religioso. Pertanto l'organizzazione di un evento importante, come la Prima comunione o un battesimo, è affidato ad un professionista che, giustamente, deve essere retribuito per il lavoro svolto. Non vogliamo entrare nel merito della regola, ne entrare in conflitto con la Chiesa , quello che ci preme segnalare e che ci sono anche persone, che non hanno la possibilità di spendere centinaia d’euro per qualche scatto che potrebbero fare con la propria digitale.
6 commenti:
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Lo stesso vale per i fiori e tantissime altre cose ... fare la comunione a Vico non è per i poveri e parecchia gente si è indebitata pur di non far brutte figure...
RispondiEliminaLa legge 196 del 2003 stabilisce in modo preciso quali sono i diritti di coloro che utilizzino strumenti fotografici in pubblico.
RispondiEliminaCondensando il tutto se la manifestazione è pubblica (e in questo caso lo è certamente) e se le foto non ledono quella che è l'onorabilità della persona ripresa non viu è alcun divieto.
E' giusto che il professionista venga pagato per il suo lavoro ma è altrettanto giusto che ogni individuo possa scegliere liberamente se avvalersi o meno dei suoi servigi.
E' altrettanto ovvio che per motivi di buona educazione non si può intralciare la funzione ma mi sembra che siamo in questo caso al ridicolo.
E' evidente che esiste una "pastetta" tra il pretucolo di turno e il fotografo che deve lavorare.
Questo episodio lo aggiungo di diritto ai motivi per cui schifo a morte la Chiesa e i Pretucoli di paese di cui Vico Equense ha degnissimi rappresentanti.
Ciao
Tutte le cerimonie fatte in chiesa,da un battesimo, ad una prima comunione, ad un matrimonio o alle nozze d'argento o d'oro che siano, comprese pure le messe di suffragio per un defunto, sono una merce di scambio tra il sacerdote che gestisce la chiesa come un bene proprio e chi richiede le funzioni celebrative. Tra i due soggetti si interpone poi tutta un'altra serie di committenze che sono: il fiorista, il fotografo, i musici, i cantori ecc. ecc.Anche queste committenze,nella maggior parte dei casi ( quasi sempre)sono proposte dal parroco o comunque hanno un rapporto privilegiato col parroco. Insomma ragazzi!!!E' tutto un business. E' Chiaro che chi si azzarda a fare foto per conto proprio viene subito bacchettato dal solerte parroco che richiama all'ordine ed al rispetto della sacralità del luogo e della funzione.Sentite a me: fotografate questi parroci e poi portateli sui giornali con i tariffari che impongono.So di una pensionata che si permise di dare per una messa di suffragio per un suo caro un cifra di testa sua e fu redarguita dal solerte parroco, scontento per l'offerta ricevuta, perchè non pattuita prima.Meditate gente, meditate.
RispondiEliminaper la precisione dovrò spendere per la comunione di mio figlio domenica 22 giugno 130 euro per avere un video e una decina di foto ne farei proprio a meno ...
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
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