È saltato l'incontro tra il leader del partito democratico
Walter Veltroni e il vescovo di Caserta Raffaele Nogaro. Secondo quanto si è appreso da fonti vicine all'ex sindaco di Roma, l'appuntamento era stato concordato, ma non sarebbe stato pubblicizzato, cioè inserito nel programma ufficiale della visita di Veltroni in Terra di Lavoro, per motivi di riservatezza. Ma, all'ultimo momento, la «storica» stretta di mano tra il capo del governo ombra e il presule non ha avuto luogo. Motivo? Si è detto, per una lievissima indisposizione del vescovo. Veltroni avrebbe voluto salutare Nogaro di buon mattino, prima dell'incontro con il prefetto e i rappresentanti delle forze dell'ordine, in programma alle 10. Ma una volta arrivato in Vescovado avrebbe appreso dell'indisponibilità
Monsignor Raffaele Nogaro del presule. La fitta agenda della giornata non ha pertanto consentito un rinvio. In Curia si è preferito mantenere il più assoluto riserbo sull'episodio. Fonti molto vicine a Nogaro non hanno voluto «né confermare, né smentire». Una formula che, fatalmente, ha alimentato il giallo. Il pensiero è tornato alla posizione intransigente assunta durante la campagna elettorale dello scorso aprile dai cosiddetti «Nogaro Boys», vale a dire un gruppo di esponenti della società civile casertana vicini al vescovo, che si schierò per l'astensionismo in segno di protesta per la scarsa rappresentanza di candidati di Terra di Lavoro nelle liste. Lo stesso Nogaro aveva usato parole molto dure per bocciare l'attuale sistema elettorale, che non prevede le preferenze. Il vescovo aveva infatti definito il sistema politico fondato sulla cooptazione degli eletti da parte delle segreterie dei partiti una «camorra politica». Parole forti, come quelle usate in altre circostanze dal presule, che suscitarono una serrata discussione. E proprio il carattere «militante» che Nogaro ha spesso impresso al suo ministero, ha autorizzato le interpretazioni più disparate sul mancato incontro con Veltroni. Una cosa è certa. Anche l'incontro, se avesse avuto luogo, si sarebbe prestato a letture contrastanti. Forse è proprio per questo che tra le (inevitabili) polemiche e il (piccolo) giallo in Curia si è preferito alimentare quest'ultimo. Non confermando, ma nemmeno smentendo.
(Gimmo Cuomo da il Corriere del Mezzogiorno)
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