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giovedì 24 luglio 2008

Questione cattolica e nuove alleanze Rutelli rilancia il dialogo con Casini

Francesco Rutelli e i suoi «coraggiosi» rilanciano la «questione cattolica» nel Pd chiedendo che i credenti «si sentano nel Pd a casa loro al 100 per cento». Per far questo, l’ex vicepremier lancerà a settembre un’iniziativa sul rapporto tra religione e politica: nel frattempo, venerdì e sabato, avvierà il dialogo con l’Udc in un seminario a Todi ospite di Pier Ferdinando Casini e Ferdinando Adornato. Nel Pd l’attivismo di Rutelli mette i fibrillazione gli ex popolari che a loro volta a ottobre tenteranno un rilancio della propria iniziativa con un convegno ad Assisi. Rutelli, con Luigi Bobba, Renzo Lusetti e Donato Mosella, presentano intanto una ricerca Ipsos sui cattolici e le elezioni di aprile: i fedeli praticanti (il 34% degli italiani) hanno preferito il Pdl (41,6%) rispetto al Pd (28,2%). E il divario tra i due partiti è maggiore tra chi va a messa che tra l’intero corpo elettorale (37,5% contro 33,2%). Ma il dato rilevante per il Pd sta in un’altra ricerca Ipsos: tra gli elettori democratici il 10 per cento segue il magistero della Chiesa incondizionatamente e un altro 36% si dichiara «attento». I «coraggiosi» si candidano a rappresentarli, di qui l’iniziativa di metà settembre in cui verrà presentata una proposta sul rapporto tra religione e politica in cui si supera l’attuale impostazione laico-liberale di netta separazione tra Chiesa (intesa come istanze che vengono dalla comunità dei cittadini credenti) e Stato (inteso come l’intera comunità dei cittadini). Centrale quindi il dialogo con l’Udc di Casini che partirà questo fine settimana a Todi al seminario della fondazione Liberal di Adornato e Angelo Sanza: «La tesi che illustrerò - spiega Adornato - è che in Italia ci sono cinque aree irriducibili e cioè Lega, Pdl, Udc-centro, Pd e area antagonista oggi occupata da Di Pietro. Il bipolarismo in quanto tale non è un valore, ma lo è la democrazia dell’alternanza e il sistema elettorale tedesco, grazie alla sua flessibilità, aumenta la possibilità di alleanze diverse». (Il Mattino)

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