Riceviamo e pubblichiamo
Vico Equense - Ho letto qualche giorno fa l’articolo del Corriere del Mezzogiorno sull’Alimuri, dal quale si desume che a San Vito, località Le Pietre, è stato individuato un terreno (20 mila metri quadrati) dove fabbricare il nuovo albergo. I proprietari hanno manifestato disponibilità a vendere l'appezzamento. Al posto degli alberi e del verde, dunque, potrebbe sorgere l'ecomostro bis. Quei 18.000 metri cubi, non sono inseriti nel piano regolatore del Comune di Vico Equense, quindi si consentirebbe la costruzione di nuovi 18.000 metri cubi su una zona, che ha problemi serissimi di natura opposta. Premesso che l'abbattimento di uno scempio abusivo non può che renderci felici, la permuta tra le cubature di Alimuri e quelle che i proprietari potranno realizzare a San Vito è veramente inconcepibile. Sul nostro territorio e al sud in particolare, la costruzione abusiva di un immobile non è considerata un crimine. E' tollerata a volte dalle stesse autorità locali, per motivi di consenso elettorale. Per quale motivo dobbiamo compensare un rudere con un albergo di uguale volume? È un aspetto della vicenda veramente incomprensibile, non c’è alcun altro esempio nel nostro Paese. Davanti ad un atto illegale, la costruzione di un manufatto abusivo, di un ecomostro, le autorità pubbliche procedano all’abbattimento e compensano la società proprietaria con la concessione della costruzione di una struttura di uguali volumi, sapendo, peraltro, che il manufatto originario consisteva solo in uno scheletro, illegittimo, edificato in una zona per la quale non era possibile concedere licenze. Sono veramente esterrefatto dalla modalità con cui si è proceduto. Abbiamo quindi di fronte il proprietario di una costruzione abusiva, illegittima, che cementifica, a poca distanza dalla mia abitazione, costata 30 anni di mutuo. (Gianpiero Abbate)
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