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mercoledì 13 agosto 2008

L’affaire acqua

E’ stata presentata al ministro dell’interno, al ministro dell’ambiente e a quello dei rapporti con le regioni un’interrogazione parlamentare dal deputato forzista Gioacchino Alfano. Oggetto dell’interrogazione, i rapporti tra ATO, Gori e cittadini: insomma l’affaire acqua. Nell’interrogazione, viene ricostruita di fatto la storia della gestione del ciclo integrato delle acque: tutto comincia il 5 gennaio 1994, quando la legge n.36 istituì gli ATO (ambiti territoriali ottimali) ai quali affidare la gestione delle risorse idriche. Il passo successivo avviene, a Palazzo Santa Lucia, con la legge regionale 14 del 21 maggio 1997: con tale strumento normativo venivano individuati, per la Regione Campania, quattro ATO ed in particolare l’area nolano-vesuviana veniva affidato all’ATO 3 Sarnese-Vesuviano. Per aderire all’ambito bisogna necessariamente approvarne lo statuto in consiglio comunale: eppure, denuncia l’interrogazione di Alfano, nell’ATO 3 molti comuni non hanno aderito in alcun modo al consorzio obbligatorio. In alcuni dei comuni che non hanno aderito, poi, la gestione delle risorse idriche è stata affidata alla GORI s.p.a. "senza - precisa il parlamentare - un legittimo affidamento ad opera del consiglio comunale organo competente ex lege". "L’interrogante- continua Alfano- con una lettera inviata al Garante per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha chiesto l’apertura di un procedimento istruttorio volto ad accertare l’eventuale inosservanza della normativa per l’affidamento del servizio idrico integrato nell’ambito dell’ATO 3 Sarnese-Vesuviano ove le Autorità d’Ambito hanno disposto lo stesso in favore di una società non completamente pubblica quale la GORI s.p.a., nonché, nell’ambito di tale procedimento istruttorio, di avviare un puntuale ed immediato accertamento circa l’eventuale inosservanza della normativa per l’affidamento del servizio idrico integrato da parte dei comuni dell’ATO 3 Sarnese-Vesuviano alla GORI s.p.a". Tale provvedimento, allo stato, è ancora aperto. Nell’interrogazione, inoltre, si fa presente che nei comuni serviti dalla GORI (il cui acronimo sta per gestione ottimale risorse idriche), i cittadini (su iniziativa dei comitati di lotta per l’acqua pubblica) hanno stilato e siglato petizioni popolari inviate al prefetto di Napoli ed alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata: l’obiettivo era richiedere immediati interventi per porre fine alle illegittimità riscontrate. "Nello specifico- spiega Alfano- nella vicenda si adombravano anche delle responsabilità penali in quanto non essendo legittimo l’affidamento dalla GORI s.p.a. non poteva, assolutamente incamerare, come invece ha fatto, le somme versate dai cittadini ignari". Sulla scorta di questo, il parlamentare forzista ha chiesto un intervento diretto dei ministeri: in particolare, al ministero dell’interno e a quello dei rapporti delle regioni di indagare sulle petizioni presentate a Prefettura e Procura; mentre il ministero dell’ambiente dovrà verificare quanti e quali comuni non hanno aderito al consorzio obbligatorio e quindi legalmente non hanno legami con GORI. (Mariangela Barretta da il Mediano.it)

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