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domenica 31 agosto 2008

Multa al centauro, sindaco aggredito

Dopo Melito, Torre del Greco. Così fa scuola la rappresaglia di piazza contro istituzioni e forze dell´ordine. A due giorni dalla rivolta del rione "219" di Melito contro i carabinieri che inseguivano due banditi (finita con la cattura dei rampolli del clan, e la successiva scarcerazione choc degli indagati), ieri è toccato al sindaco di Torre del Greco finire nel mirino di una violenta aggressione, fomentata da due uomini che erano stati sanzionati dai vigili urbani. Tre giovani arrestati, tutti incensurati: accusati di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e minaccia. Saranno giudicati domani con rito direttissimo. Intanto s´infiamma la polemica sulle scarcerazioni facili e sulla dilagante "tolleranza" di Stato. L´ultimo episodio è avvenuto nella tarda mattinata di ieri, in piazza Santa Croce, il centro di Torre del Greco. Alle 12, i vigili sono impegnati in un massiccio controllo sulla viabilità, e in giro c´è anche il sindaco. Su uno scooter, viene fermato il 19enne Gennaro Di Dato: il ragazzo non ha il casco, e forse neanche i documenti in regola. Così reagisce aggredendo verbalmente gli agenti. «Invece di prendere i delinquenti...». Interviene a dargli man forte il padre-fratello, Francesco, che lo ha avuto in età precocissima, oggi appena 33enne. Sale la tensione, si raggruppa la folla, volano insulti. E proprio in quel momento giunge l´altra pattuglia dei vigili con la quale viaggia il primo cittadino. Ma Ciro Borriello non fa in tempo a scendere dall´auto, convinto di riportare la calma, che è costretto a risalirvi per scampare alle percosse. La vettura viene circondata, arrivano pugni e calci, che non sfiorano il sindaco. Ma i colpi sono mirati, il raid manda in frantumi il finestrino dietro il quale è seduto Borriello. La rivolta viene sedata con l´arrivo dei carabinieri, che arrestano i tre responsabili, ma altri riescono a svignarsela. In manette finiscono Salvatore Borriello di 36 anni (operaio, settore marittimo), e i Di Dato, padre e figlio. Una giornata nera, per il sindaco. Che però annuncia: «Questo violento e inaudito affronto mi impone di proseguire con maggiore impegno la mia battaglia civile». Arriva la solidarietà dell´Anci attraverso il suo coordinatore, il sindaco di Portici, Enzo Cuomo. Borriello scriverà al ministero dell´Interno, chiederà più uomini al questore e al prefetto di Napoli. «Vogliamo più presenze su un territorio di quasi 100 mila abitanti - sottolinea Borriello - E chiedo anche l´intervento dell´esercito. Intendo attivare la videosorveglianza in una città che in più occasioni mi ha ribadito grande approvazione nell´azione di contrasto all´illegalità». Sul fronte delle aggressioni di piazza, non si spengono le polemiche sulle scarcerazioni della rivolta di piazza a Melito. Durissima la reazione di Luigi Bobbio, ex pm e segretario provinciale di An. «La camorra ha già vinto. Inutile che le persone perbene si illudano. All´indomani dell´ennesimo, inaccettabile provvedimento giudiziario - dice Bobbio - prendiamo atto che la criminalità di ogni tipo sa ormai di poter contare sull´ideologizzata indifferenza di chi sarebbe chiamato invece ad applicare, con durezza, quella legge di cui, ormai in teoria, dovrebbe essere il braccio esecutivo». Bruno Esposito, dirigente nazionale de La Destra, sottolinea che «tali provvedimenti demotivano in maniera grave chi è quotidianamente in prima fila per il rispetto della giustizia». E il deputato di Idv, Franco Barbato, chiede di cambiare la legge: «Le aggressioni alle forze dell´ordine rappresentano un fenomeno inaccettabile che va colpito con pugno fermo, fornendo forti segnali di ripristino della legalità e di presenza dello Stato». (Conchita Sannino da la Repubblica Napoli)

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