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lunedì 1 settembre 2008

Astapiana, l’ex monastero piace ai Nobel

Vico Equense - Quattro secoli di storia rivisitati in uno degli angoli più suggestivi della Terra delle Sirene. Una nobile famiglia che ha scelto di aprire la sua dimora agli ospiti di tutto il mondo per ammaliarli tra il verde e un panorama mozzafiato. Tutto questo è Astapiana, l’antico eremo dei camaldolesi, rinnovato grazie a Erminia e Giulia Elefante, discendenti della famiglia Giusso, che dal 1822 è proprietaria dell’ex cenobio collinare. Ora il fascino di questo luogo rivive nella veste di elegante agriturismo di «Villa Giusso Astapiana». Un restauro attento e amorevole, vissuto dalle due sorelle Elefante in prima persona con la collaborazione di Giovanna Rispoli, figlia di Giulia. Una famiglia unita nella titanica impresa di far rivivere un luogo in cui si sono succeduti un monastero di clausura, un sito reale dove ha soggiornato Gioacchino Murat, un opificio e una casa di campagna, trasformandolo in una «maison» dove turisti di tutto il mondo si sentono come a casa. «Cerchiamo di trasmettere ai nostri ospiti - dicono Erminia e Giulia Elefante - il nostro amore per Astapiana, dove storia e natura convivono armoniosamente». Una casa visitata da ospiti provenienti da tutto il mondo. Il suo fascino nel tempo ha conquistato numerosi uomini di cultura. È il caso dei premi Nobel John Nash e recentemente Paul J. Crutzen. Qui sono stati anche Mario Tozzi e Vittorio Sgarbi, oltre a numerose giovani coppie che scelgono Astapiana per festeggiare il loro giorno più bello scambiandosi un bacio davanti al cinquecentesco pozzo. (um. ce. Il Mattino)

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