C'è aria di lobby in giro per Napoli. Venerdì è stato il giorno di Massimo D'Alema e Andrea Geremicca che hanno fuso le loro fondazioni per «far diventare Napoli capitale delle idee». Ma il Pd non è da meno. E sempre venerdì al termine della seconda giornata della Festa democratica il deputato Riccardo Villari ha organizzato una cena «Red & White». Da Ciro a Mergellina si sono attovagliati Villari, l'ex presidente del Senato Franco Marini con il fido Nicodemo Oliviero, la deputata Teresa Armato, il vice presidente della Giunta regionale Antonio Valiante, il segretario regionale del Pd, Tino Iannuzzi. Fin qui tutto normale, tutti ex popolari. Ebbene l'ultimo convitato era l'assessore regionale all'industria Andrea Cozzolino, di ritorno dal cocktail al Royal con Massimo D'Alema. Serata divertente, si dice, con un elegante e ironico Marini che ha ricordato i passati democristiani anche della sindaca Rosa Russo Iervolino. (Simona Brandolini da il Corriere del Mezzogiorno)
Santangelo: «Il partito è lontano dalle istituzioni»
Un partito sempre più diviso, con la durissima autocritica che arriva dai parlamentari. «Discutiamo poco e troppo spesso lasciamo spazio alle lotte intestine. E attenzione a non sottovalutare Berlusconi, rischiamo di perdere di vista la politica concreta», è il grido di dolore che attraversa un dibattito con deputati e senatori alla festa regionale del Pd. E non mancano accuse ancora più dirette: è il caso del vicesindaco di Napoli Tino Santangelo. «Il partito è lontano dalle istituzioni, non ne sentiamo il sostegno. E questo non è certamente un fatto positivo».
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