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martedì 2 settembre 2008

Partito democratico. Politica delegittimata

Nel Partito democratico provinciale di Napoli parte, in questi giorni, il tesseramento. In circa due mesi si arriverà alla costituzione dei circoli territoriali previsti a Napoli e in provincia; e all´avvio di quel radicamento strutturato del nuovo soggetto politico nato delle primarie di ottobre. Radicamento solo in parte avviato, tra molte difficoltà, nella fase del coordinamento provvisorio dell´ex segretario provinciale Emma Giammattei. Tra quelle difficoltà, a parte le incertezze regolamentari (cosa si dovesse fare, e come farlo) sia a livello nazionale che locale, una ha dominato su tutte: la delegittimazione della politica nella nostra regione e nella nostra provincia. Politica travolta da mille emergenze, a partire dalla catastrofe dei rifiuti. Delegittimazione che ha messo fortemente a rischio l´attenzione, e l´affezione, dei napoletani e dei campani al progetto del Partito democratico, che pure erano state di assoluto rilievo alle primarie di ottobre, che avevano visto quattrocentomila partecipanti. Ora è quel popolo delle primarie che dobbiamo riguadagnare, sì riguadagnare, al nuovo partito; perché in parte l´abbiamo perso. Prima ancora che il trasferimento delle appartenenze storiche, delle tradizionali militanze Ds e Margherita nel nuovo partito, dobbiamo sforzarci di portare all´adesione al partito, perché sia un partito effettivamente nuovo, e non la somma di due tradizioni in difficoltà, chi prima non c´era né nei Ds né nella Margherita. Noi abbiamo, ed in generale la politica in Campania ha, un disperato bisogno di linfa nuova, di nuove energie sociali. E da queste energie, se sapremo attrarle, che trarremo la capacità di rimontare il gap elettorale importante che abbiamo registrato alle ultime politiche nei riguardi del centrodestra; e più in generale di migliorare l´offerta politica nella nostra città e nella nostra regione. Sarebbe un grande successo se in un buon tesseramento, fatto innanzitutto di rispetto delle regole e della moralità della partecipazione alla militanza politica, ci fosse almeno un terzo di nuove adesioni, non ex Ds, né ex Margherita, cioè, al Partito democratico. Sarebbe un segno che il Partito mette radici veramente nuove nella società, e che la società ci crede. Per rinnovare davvero la politica in Campania, c´è bisogno più ancora che di liste civiche o della ricerca di un nuovo uomo della provvidenza, tutte operazioni dall´alto, di una partecipazione di massa e dal basso alla politica, che resta in buona parte legata alla qualità dei partiti presenti sulla scena. Un tesseramento onesto, trasparente, rinnovato in modo non marginale nella composizione sociale degli aderenti al Pd, dove i pozzi non siano avvelenati da pratiche truffaldine o da adesioni pilotate, è il presupposto di un Partito democratico che possa servire a Napoli, alla Campania, al Paese. Immagino, e potrebbe partire proprio da Napoli, smentendo un´immagine fortemente appannata che abbiamo offerto al Paese e al Pd nazionale, una grande operazione "Prima tessera", sia con i circoli territoriali, sia con quelli nei luoghi di lavoro, e on-line, modalità tutte previste dal regolamento. "Prima tessera" significa tante nuove soggettività che decidono di contare come persone nella vita del partito e nella politica, che vadano a votare ai congressi, e trovino adeguato risalto negli organi direttivi, che aiutino tutto il corpo del partito ad avere occhi diversi sulla realtà, una testa nuova all´altezza dei bisogni e delle difficoltà che abbiamo davanti. Invito tutto il popolo delle primarie, soprattutto chi non ha mai avuto tessere politiche in tasca, ad avere fiducia nel Partito democratico, a controllarne la qualità della proposta politica dall´interno, trovando la generosità della partecipazione alla democrazia, che significa anche un po´ di tempo dedicato a questo. La società civile si salverà dalla cattiva politica se tornerà a farla in prima persona, sanzionandola dall´interno dei processi che la rendono possibile. Compito del Partito democratico sarà di dare fiducia ai tanti nuovi che ci avranno dato fiducia. Proviamoci, provateci: ne va del contributo che vogliamo dare davvero al nostro futuro comune. (Eugenio Mazzarella da la Repubblica Napoli)

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