«Occorre guardare agli errori fatti, certamente, ma anche alle cose che sono state costruite in Campania». Così Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, apre una riflessione sulle alleanze in Campania di Rifondazione comunista. Lo fa alla festa provinciale del partito, ieri sera a Portici, intervistato da Ottavio Ragone, vice redattore capo di "Repubblica". «Napoli - dice Vendola - è stata prigioniera prima della retorica del rinascimento e ora di una retorica disfattista». Ora bisogna riprendere un cammino su basi nuove: «Occorre ripartire dai temi sul tappeto, e da qui far scaturire le nuove alleanze». Comunque il centrosinistra campano può ancora lavorare, e «non dobbiamo avere paura di perdere, il centrodestra qui è impresentabile».È una versione in linea con un partito che qui siede nelle amministrazioni e che ha votato compatto Vendola alla sfida per la segreteria nazionale. L´area Vendola si riunirà proprio oggi a Roma, a livello nazionale. Spiega Vendola: «Vogliamo avviare un percorso non solo interno a Rifondazione, ma ai compagni dobbiamo dire la verità, cioè che il partito si muove sulla linea dettata dal suo solo 7 per cento». È l´ennesimo affondo alla leadership di Paolo Ferrero. Col quale si marcerà insieme «finché potremo, all´interno del partito, far passare l´idea della sinistra da rifondare». La parola scissione non la pronuncia nessuno. Quel che è certo è che però Ferrero, segretario nazionale, alla festa non ci sarà. L´happening sarà invece chiuso domenica, presso la villa comunale di Portici, da Gennaro Migliore.
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