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mercoledì 15 ottobre 2008
Servizi di depurazione inesistenti
Sorrento - Il corrispettivo per il servizio di depurazione va pagato solo se esiste ed è funzionante un impianto per il trattamento degli scarichi fognari. A pronunciarsi in tal senso è stata la Corte Costituzionale chiamata a decidere sulla legittimità di una norma del 2006 che, richiamando la cosiddetta «legge Galli», stabiliva che il tributo va pagato anche se non esiste alcun impianto di depurazione. Insomma, oggi alla luce del pronunciamento dell’alta corte in Penisola sorrentina si riapre il dibattito sull’imposta al centro di mille polemiche. Tra Vico Equense e Sorrento, attualmente è funzionante solo il depuratore di Marina Grande che raccoglie le acque fognarie di una piccola area del territorio di Sorrento, mentre il resto dei comuni è sprovvisto. Da oltre 10 anni i contribuenti sono chiamati a pagare per un servizio, quello di depurazione, che di fatto non viene erogato. «La norma dichiarata incostituzionale crea una disparità di trattamento tra coloro che avevano il servizio e pagavano e quelli che pur non avendolo sono stati ugualmente costretti a pagare», dice l’avvocato Anna Baccaro del Codacons dell’area stabile-sorrentina. L’associazione a tutela dei consumatori da anni ha fatto propria la battaglia contro il tributo ingiusto e oggi invita i cittadini della Costiera a chiedere gratuitamente tramite il Codacons la restituzione di quanto indebitamente pagato». Intanto, proseguono i lavori per la realizzazione del depuratore di Punta Gradelle, destinato a raccogliere gli scarichi dell’intera Costiera e la cui entrata in funzione è prevista per il 2011. L’impianto, dal costo di oltre 80 milioni, verrà realizzato con l’ampliamento della galleria esistente in località punta Gradelle, nel tratto di costa al confine tra i comuni di Vico Equense e Meta. Secondo il progetto preliminare, per tutelare l’ambiente del litorale le acque reflue, dopo il trattamento, confluiranno nella condotta sottomarina esistente. (Francesco Aiello il Mattino)
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