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lunedì 17 novembre 2008

Villari, la vigilanza e il Pd

Non poteva che finire in farsa dopo cinque mesi e 45 votazioni andate a vuoto. Il Pd ha continuato a sostenere la nomina di Leoluca Orlando (IdV) per la presidenza della Commissione di Vigilanza Rai. Dalla sua, la maggioranza ha continuato a bocciarla. Alla fine è stato eletto il senatore Riccardo Villari (PD). Per un comune mortale che sente ogni tanto la radio la mattina, la reazione indignata dell'opposizione è un po' incomprensibile: ok, non è Orlando, ma non è comunque uno del partito? Perché il segretario Walter Vetroni dice che ora aspetta le sue dimissioni? La spiegazione non è lineare. La sinistra insorge perché ritiene che questa elezione sia un colpo di mano della maggioranza, che ha pescato tra le fila del PD un nuovo candidato, lo ha votato ed eletto alla faccia delle diverse indicazioni dell'opposizione. Villari è cresciuto alla scuola di Mastella, figurarsi se molla.

Vigilanza, le condizioni di Villari «Non mi dimetto, Orlando superato»

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