Pagine

sabato 20 dicembre 2008

Di Nardo: rischio salute per gli italiani a tavola

"Per gli italiani i cenoni di Natale e Capodanno stanno diventando un vero e proprio incubo. Ormai nutrirsi significa giocare alla roulette russa e per questo noi dell'Italia dei Valori chiediamo al Governo di venire immediatamente in Aula a riferire sull'ennesima truffa alimentare". Lo dice il senatore Nello Di Nardo, capogruppo dell'IdV in commissione agricoltura, in riferimento all'inchiesta de 'La Repubblica' sul grande affare del pesce congelato, scaduto e mischiato al fresco, sventato da Guardia costiera, Nas e Guardia di Finanza. "Il silenzio del ministro della Salute è assordante. E' ora che Sacconi si attivi concretamente per tutelare la salute pubblica. Noi dell'IdV vogliamo sapere quante persone sono decedute o si sono ammalate a causa di truffe alimentari. Carne alla diossina, formaggi contraffatti, mozzarella e uova scadute, olio extra-vergine di oliva con betacarotene e clorofilla industriale, prosciutti italiani con timbri falsificati ad hoc, vini comuni da tavola venduti come pregiatissimi 'doc': sono solo alcune delle truffe svelate. Ma cos'altro dobbiamo aspettarci visto che ormai sulle nostre tavole arriva di tutto?". "E' ora di dare avvio all'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, inspiegabilmente bloccata dal Governo e dalla maggioranza - continua l'esponente IdV - così come è necessario, per limitare e se possibile debellare questi imbrogli, introdurre subito l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti i prodotti alimentari". Un obiettivo, questo, sul quale il Governo italiano dovrà impegnarsi in sede Ue, così come chiesto in una mozione presentata dall'IdV al Senato. "Consentire la rintracciabilità delle produzioni e rafforzare i controlli - conclude Di Nardo - sono elementi indispensabili per combattere anche i frequenti fenomeni speculativi sui prezzi, possibili proprio grazie alla mancanza di trasparenza".

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.