“Il PdL in Campania, riproponendo in larga misura i vizi ( più che le virtù ) dei partiti che lo compongono, parte con il piede sbagliato”.“Infatti, mentre una parte quotidianamente lotta duramente per mandare a casa Iervolino, Bassolino e tutte le amministrazioni di centro-sinistra, un’altra sua componente è dedita alle operazioni di “aggiustamento” delle regole, affinché queste siano funzionali al mantenimento del potere interno anche nel nuovo soggetto politico. Quale esempio cito le modalità per la elezione della quota di delegati da eleggere nei gazebo del 13 – 14 – 20 e 21 dicembre, per la prima Assemblea Congressuale Nazionale di Marzo 2009 del Popolo della Libertà che, in maniera carbonara, si stanno caratterizzando per la preparazione di una lista bloccata “clandestina” che confligge con il criterio della pubblicità e della massima partecipazione all’evento espresso dal Presidente Berlusconi. Qualcuno maligna – prosegue Diodato – che insieme a tante degnissime persone, ci sarebbero anche molti “nei”. Non ho, personalmente, conoscenza dei nominativi, né tanto meno entro nel merito delle scelte, ma sicuramente contesto la mancata apertura al mondo delle professionalità, a quello dell’associazionismo, del volontariato cattolico, ai tanti che lavorano silenziosamente nella “ periferia dell’Impero “ a difesa dei confini del centro-destra.
Credo - conclude Diodato - che questo sia, nello stesso tempo, il modo peggiore per avviare il PdL in Campania e per rilegittimarsi. “
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