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martedì 23 dicembre 2008

Fava, "Il rimpasto è un´aspirina"

La Sinistra democratica entra a gamba tesa nella vicenda comunale di Napoli e boccia il rimpasto annunciato dal sindaco Iervolino. La stroncatura arriva dal segretario nazionale, Claudio Fava che la definisce «soluzione inadeguata». «Il rimpasto è un´aspirina - afferma - c´è un problema più strutturale, non soltanto napoletano. Siamo in presenza di un asservimento della politica al partito degli affari, che riporta in primo piano la questione morale». Con Fava ci sono il coordinatore regionale Raffaele Porta e Salvatore Vozza, sindaco di Castellammare di Stabia. Sd ha chiesto da subito alla Iervolino l´azzeramento della giunta. Occorre ristabilire l´autonomia della politica, incalza Fava. L´urgenza, spiega «è la somma dei silenzi che accompagnano tutte queste vicende nazionali». Il partito degli affari. Il "caso Romeo", «un imprenditore già condannato per le stesse cose di cui si stanno occupando i magistrati oggi». Il bersaglio non è tanto il sindaco di Napoli, «la responsabilità di quanto accade è del suo partito che su questa vicenda ha fatto una scelta di profilo bassissimo». Poi Fava attacca Veltroni: «Nella riunione del Pd la questione base di riformare la politica è stata messa in secondo piano. Si è preferito seguire Berlusconi sul piano della riforma della giustizia e affiancare il Pdl nel respingere l´autorizzazione a procedere nei confronti di Margiotta». Ancora Veltroni e i «segnali sbagliati»: «Da un lato chiede a Saviano di fare una lezione in una delle "summer university" del Pd e dall´altro chiede di sostituire un assessore con un altro. Io forse a Saviano avrei chiesto di fare altro per la città». Anche la Regione è sotto accusa: «Già con l´ultimo rimpasto fummo molto critici». Per il momento, nessuna decisione dalla Sd, se appoggiare la giunta comunale o uscire dalla maggioranza. «Valuteremo se il Pd è ancora un interlocutore attendibile. Ribadiamo solidarietà e affetto al sindaco Iervolino, ma chiediamo un segno che chiuda una fase e ne apra un´altra». Osserva Porta: «Certo, se il coordinatore del primo partito in Campania è il sottosegretario all´Economia, Nicola Cosentino, che cinque collaboratori di giustizia hanno dichiarato organico alla camorra, e Italo Bocchino è ancora portavoce del Pdl alla Camera, allora c´è un problema molto più preoccupante della crisi di un solo partito». (P. C. da la Repubblica Napoli)

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