Pagine
▼
lunedì 1 dicembre 2008
New York Times e Herald Tribune prima pagina per Capacchione
È dedicata a Rosaria Capacchione, la giornalista del Mattino più volte minacciata per le sue inchieste sulla camorra, «Il ritratto del sabato» del New York Times mentre l’«International Herald Tribune», in pratica l’edizione del New York Times fuori dagli Usa, quotidiano per eccellenza degli americani all’estero ma anche giornale onnipresente nelle mazzette dei capi di Stato, dei governanti e dei businessman di tutto il mondo, richiama l’articolo in prima pagina. Il giornalista del Nyt ricorda il lavoro svolto di Rosaria Capacchione a Caserta fin dalla metà degli anni Ottanta, spiegando che lei odia vivere con la scorta assegnatale a marzo, la stessa misura di protezione garantita all’autore di «Gomorra» Roberto Saviano e al magistrato Raffaello Cantone, per nove anni pm di punta della Dda contro i clan. «La cosa strana è che in passato ho ricevuto minacce più serie ed esplicite, ma non esisteva ancora il fenomeno Saviano - dice la cronista del Mattino - Il resto del mondo non conosceva la Camorra e i Casalesi. Faccio questo lavoro da quando Saviano non era neanche nato». E non ha alcuna intenzione di cambiare mestiere: «Voglio continuare a fare quello che ho sempre fatto», dice la Capacchione al quotidiano americano che ricorda come, lunedì prossimo verrà presentato il primo libro della giornalista quarantottenne, «L’oro della Camorra». Un volume «già nella lista dei best seller italiani», si legge, in cui l’autrice descrive le carriere di quattro delle menti criminali più brillanti dei Casalesi: Francesco Schiavone, Francesco Bidognetti, Michele Zagaria e Antonio Iovine. I primi due stanno scontando l’ergastolo, gli altri sono sulla lista dei «most wanted» in Italia. (Il Mattino)
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.