Il Sindaco di Vico Equense: “E’ fallito il progetto della Gori. La gestione del servizio idrico ritorni all’Arips”
Vico Equense - “L’Assemblea dell’ATO 3 è chiamata a prendere atto delle dimissioni del Presidente del CdA, del Presidente dell’Assemblea e di un Consigliere di Amministrazione, e procedere alla loro sostituzione. Tutto questo deve invitare tutti i Comuni partecipanti ad una profonda riflessione sullo stato in cui versa il servizio idrico integrato nel nostro territorio, e passare ad una nuova fase, che non sarà indolore. Lo stato in cui versa il servizio idrico integrato è, a nostro avviso, fallimentare. Perché è fallito il progetto strutturale dell’Ato 3, è fallita la gestione della GORI SpA. La GORI SpA era obbligata dalle norme di legge e dall’atto di concessione ad improntare la propria gestione a criteri di efficienza, efficacia ed economicità, ed io aggiungo di trasparenza. Doveva ,quindi, da un lato migliorare gli standard qualitativi che aveva ereditato dai precedenti gestori, primo fra tutti l’ARIPS, e dall’altro rendere, in ossequio alle risorse pubbliche di cui gode, la gestione cristallina e trasparente. Invece dobbiamo constatare che le tariffe sono aumentate e la qualità del servizio si è abbassata, e che c’è poca chiarezza sulle assunzioni di personale e sulla gestione degli investimenti. Ad onor del vero, dobbiamo dire che anche l’Ente d’Ambito non ha svolto per intero il suo dovere. Il compito affidatogli dalla legge è quello di ente programmatore e di controllo del gestore. Cosa ha controllato l’ATO 3 ? Dove sono gli atti e le verifiche di controllo? Sembra, invece, che molte volte si sia confuso con la gestione della GORI SpA. Ora è arrivato il momento di dire basta a sprechi, inefficienze e opacità. Siamo convinti che la gestione dell’acqua, fondamentale per la vita dell’uomo, deve tornare ai cittadini, attraverso le istituzioni rappresentative degli stessi. Per tali motivi ci muoveremo su più fronti, ma con un solo obiettivo, quello di rimuovere la situazione esistente. Per questo, da un lato chiederemo la revoca immediata della concessione della gestione del servizio idrico integrato alla GORI SpA, per mancato raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla legge e per inadempimenti vari nei confronti degli enti locali. D’altronde, la gestione della GORI ha comunque i giorni contati. Infatti, l’art. 23-bis della L. 133/2008 stabilisce che le gestioni del servizio idrico affidate in assenza di una gara pubblica cessano di diritto il 31/12/2010. E’ il caso della GORI SpA. Quindi dal 1/1/2011 la GORI non può più gestire il servizio idrico. Ma noi non vogliamo aspettare quella data. Bisogna correre ai ripari da subito. Chiederemo conseguentemente, perché crediamo che esistano tutti i presupposti giuridici e gestionali,perché la gestione del sii sul nostro territorio ritorni all’ARIPS. Dall’altro ci muoveremo sul piano prettamente politico chiedendo una profonda e sostanziale modifica della L.R. 14/97, la legge che ha disegnato ed istituito gli Ambiti Territoriali in Campania. Molti mali hanno la radice proprio in quella legge. Frutto di disegni demagogici ed arroganti, tipici di una certa stagione politica della nostra regione. Quella legge va cambiata radicalmente, ridisegnando la geografia del servizio idrico in Campania. Chiederemo con forza l’istituzione dell’Ambito Penisola Sorrentina-Monti Lattari, che per dimensione territoriale, popolazione ed omogeneità territoriale può garantire efficienza ed economicità alla gestione del servizio. Il Consiglio regionale ha già proceduto, qualche anno fa, ad una prima modifica della l.r. 14/97, istituendo il quinto ambito territoriale,scorporandolo dall’ambito n. 4. La stessa cosa va fatta per l’Ambito 3. Si scorpora il comprensorio Penisola Sorrentina- Monte Lattari da Vesuviano Sarnese. Solo così possiamo ridare efficienza ed economicità alla gestione del servizio idrico integrato. Su questo nostro progetto speriamo di raccogliere l’adesione di tutti i Comuni interessati, ma siamo sicuri fin da ora di avere il consenso di tutti i cittadini utenti”. (Francesco Di Maio)
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