Un nuovo «caso Campania» investe il Pd, sebbene stavolta tocca ai giovani esserne protagonisti. La prima assemblea regionale dei giovani democratici che avrebbe dovuto, in queste ore, eleggere il nuovo segretario campano, è stata rinviata di dieci giorni. L'altra notte, il segretario nazionale junior del Partito democratico, Fausto Raciti, ha deciso di annullare la convocazione. In un messaggio inviato ai vertici nazionali e locali del partito ha spiegato che «data l'attuale indeterminatezza della platea pare opportuno posticipare la data di convocazione dell'assemblea dal 31 gennaio al 10 febbraio 2009». Donato Montibello, nominato «verificatore», dovrà accertare perché dei 93 delegati napoletani previsti, ne figurano 15 in meno. «Non credo », sostiene, «che perderemo molto tempo per compiere questi accertamenti. Il rinvio è indispensabile per evitare di ritrovarci, in seguito, con un risultato contestato e annullabile». Alcuni sussurrano che dalla platea manchino i delegati che fanno riferimento al consigliere comunale Emilio Montemarano, figlio del potente assessore regionale alla sanità. Altri insinuano addirittura che sia stata la ministra ombra per le politiche giovanili del Pd, Pina Picierno, a sfilare la tela laboriosamente tessuta per non andare incontro ad un epilogo a lei sgradito: l'elezione di un segretario iscritto a Red e vicino ad Antonio Bassolino. Il dibattito, ieri, è proseguito vivace anche su Facebook, sulla bacheca di Raciti. Ma la Picierno ha respinto ogni accusa: «Sono basita», ha commentato, «io non mi sono mai occupata di questa vicenda. Non avrei neanche il tempo per occuparmene. Anzi, provo imbarazzo per una discussione che non avrebbe dovuto divampare così, in quanto si spera che i ragazzi possano rappresentare una speranza diversa rispetto agli adulti. Ma in questo caso la speranza è stata delusa. Per me», ha aggiunto, «il congresso andava celebrato e non rinviato, avremmo evitato anche un nuovo ‘‘caso Campania''. Certo, il mio successo è legato alla possibilità che si giunga ad una candidatura unitaria, ma non sono parte in causa». Un anno fa l'assemblea regionale non era stata neanche prevista: un partito giovane — fu detto — non può che coinvolgere i giovani direttamente in prima linea. Invece, successivamente fu stabilito che si sarebbe dovuto procedere con le primarie (celebrate il 21 novembre scorso), facendo riferimento a un solo listone con preferenza doppia di genere (un voto a un maschio e un altro a una donna) su base provinciale. Insomma, una vera campagna elettorale per impegnare gli aspiranti delegati all'assemblea regionale a scendere a patti almeno con una delle componenti interne al Pd. Ieri, infine, la convocazione dell'assemblea campana per eleggere il nuovo segretario. I due candidati sarebbero stati (e forse lo saranno anche tra dieci giorni) l'ex leader della Sinistra giovanile, Michele Grimaldi, salernitano, iscritto a Red e ritenuto «tiepidamente » bassoliniano. L'altro, Raffaele Sgueglia, casertano ed ex popolare come la Picierno. «I ragazzi campani», commenta amareggiato Grimaldi, «hanno diritto ad ottenere la giusta occasione per confrontarsi e votare. Il partito nazionale dovrebbe smettere di usarci per guerre interne di posizione, ma lasciare ampia autonomia ai giovani democratici. Un'assemblea di giovani composta da 197 ragazzi non può essere confusa con un gregge». (Angelo Agrippa da il Corriere del Mezzogiorno)
Il Pd si liberi di Dc e Pci
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