Vico Equense - L’assessore regionale Corrado Gabriele diffida il Sindaco Gennaro Cinque per quanto concerne il taglio dei plessi scolastici. La notizia è stata appresa con soddisfazione dai genitori che si sono battuti contro la decisione del Consiglio comunale di ridurre da quattro a due dirigenze con la soppressione di alcune scuole come la media di Arola, ora ospitata in una sede non pubblica, e delle elementari di Ticciano e Montechiaro frequentate da un ridotto numero di studenti. Con una nota fatta pervenire al Primo cittadino, all’Assessore all’istruzione e ai consiglieri comunali si legge: “Sono pervenute a questo Assessorato allarmate comunicazioni relative ad interventi di dimensionamento delle istituzioni scolastiche del territorio, da parte di codesto Comune, in difformità alle determinazioni assunte dalla Giunta Regionale con gli atti deliberativi n.2036 del 23 dicembre 2008 e n. 99 del 23 gennaio 2009, con cui é stata adottata la Programmazione della rete scolastica riferita all'a.s. 2009/2010, ai sensi degli artt. 138 e 139 del D.lgs. 112/98, che nulla ha previsto per le istituzioni scolastiche del territorio di Vico Equense (...) Pertanto, la proposta del Comune di accorpamento in due sole autonomie, peraltro sovradimensionate ( 1179 e 1247 alunni), delle scuole del territorio e conseguente soppressione di due preesistenti autonomie scolastiche, non ha trovato, proprio nella logica della scelta operata dalle Regioni in Conferenza Unificata e fatta propria dal Comitato di Coordinamento Regionale, nessuna accoglienza, anche con riferimento al mancato rispetto dei parametri dimensionali fissati dal DPR 233/98, ancora vigenti per la programmazione della rete scolastica. Appare, - continua Gabriele - in tale scenario, del tutto illegittima l'operazione di soppressione dei punti di erogazione dell'offerta scolastica sui quali anche il Ministero ha rinviato ogni determinazione alla definizione dei nuovi criteri. Determinazione pienamente condivisa dal Direttore Generale dell'USR per la Campania, nell'ambito della Cabina di Regia. E' pur vero che l'art. 139 del D.lgs 112/98 attribuisce alle province, - continua Gabriele - in relazione all'istruzione secondaria superiore, e ai comuni, in relazione agli altri gradi inferiori di scuola, i compiti e le funzioni concernenti:
a) l'istituzione, l'aggregazione, la fusione e la soppressione di scuole in attuazione degli strumenti di programmazione;
b) la redazione dei piani di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche;
ma tali compiti e funzioni hanno una propria legittimità solo in quanto funzionali all'esercizio delle deleghe proprie delle Regioni, definite al precedente art. 138, vincolante per il governo territoriale del sistema di istruzione che le leggi, di decentramento prima e di riforma costituzionale dopo, attribuiscono alle Regioni. Tutto ciò premesso, si diffida codesto Comune dal procedere a qualsivoglia arbitraria soppressione dei punti di erogazione dell'offerta in aperta violazione delle disposizioni normative e regolamentari nazionali e regionali, garantendo, anche in considerazione delle migliaia di istanze espresse dai fruitori del servizio, il normale svolgimento delle iscrizioni. Nel contempo, - conclude l'assessore regionale - si invitano tutti i soggetti istituzionali in indirizzo, per la propria competenza, ad assicurare una vigilanza attiva per il rispetto delle determinazioni assunte dalla Programmazione regionale e la garanzia del diritto sociale e culturale di tutti ad una scuola pubblica vicina alle comunità”.
E così il comune ha fatto un'altra brutta figura...
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