No alla chiusura de “La Nuova Squadra”

Direttamente da Facebook un gruppo contro la chiusura de "La Nuova Squadra". “Nel centro polifunzionale di Piscinola (una scuola abbandonata diventata da 10 anni dislocamento del Centro di Produzione RAI di Napoli) – si legge - lavorano in pianta stabile circa 200 persone (registi, direttori della fotografia, aiuto regia, sceneggiatori, scenografi, coach, operatori, segretarie di edizione, coordinatori, planner, location scout, costumisti, truccatori e molti altri), intorno alle quali orbitano ogni anno oltre 2000 comparse, alberghi in cui alloggiano gli attori, negozi in cui acquistano i costumisti e gli scenografi, ristoranti in cui vengono organizzate cene, cooperative di sicurezza e pulizia. Dopo 8 edizioni de “La squadra” e 2 edizioni de “La Nuova squadra”, queste persone si ritrovano a non sapere che sarà di loro, poiché ad oggi non c’è nessuna informazione ufficiale riguardo ad una terza serie de “La Nuova Squadra” né ad un nuovo prodotto da impiantare qui a Piscinola. Il che forse causerà la chiusura di questo centro polifunzionale e la conseguente perdita del posto di lavoro per tutti loro. Queste persone hanno guadagnato sul campo una crescente professionalità, arrivando a rappresentare una produzione industriale, ma a basso costo, che, paradossalmente, lavora al ritmo più alto di tutte in Italia: tre troupe al giorno (due in esterni ed una in interni) che vengono coordinate per realizzare un episodio da 100 minuti in soli 11 giorni, con riprese di alta qualità in HD. Senza contare il difficile contesto in cui si opera, la periferia a due passi da Scampia, dove ogni giorno si combatte per ritrovare un equilibrio perennemente devastato e dove, nonostante ciò, si riesce a lavorare utilizzando tutte le risorse a disposizione. Questi professionisti, lavoratori, chiedono oggi aiuto a quanti vorranno ascoltare le loro parole: al presidente del Consiglio, all’intera circoscrizione campana, a tutta la classe politica italiana, ai dirigenti, ai sindacati. Chiedono che la situazione venga rivalutata, che si rispetti ancora il know how che hanno acquisito e l’importanza della struttura che li ospita, diventata a tutti gli effetti un riscatto per il quartiere e per Napoli in generale. Tra due mesi circa verranno ultimati gli episodi in produzione e si spera che prima d’allora arrivi una risposta, una certezza, una giusta considerazione della professionalità e serietà che questi “operai dello spettacolo” hanno sempre dimostrato”.