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giovedì 26 febbraio 2009
Patti agrari, un disegno di legge per migliorare il reddito dei contadini
Sorrento - Fitti sotto controllo e lavoro più equamente retribuito per i contadini. Scaduti i patti agrari, si punta oggi a una regolamentazione che tenga conto dei costi di produzione e che riconosca un compenso ai capitali investiti e alle migliorie apportate dagli affittuari. Il senatore Raffaele Lauro ha elaborato un disegno di legge sui patti agrari destinato a tutelare anche gli affittuari dei tipici agrumeti della costiera sorrentino-amalfitana. Tra gli obiettivi il contenimento dei fitti, con coefficienti cosiddetti di «moltiplicazione del reddito dominicale» compresi tra un minimo di trenta e un massimo di cento volte, e con coefficienti aggiuntivi non superiori ai venti punti. Sarebbe vincolato a queste indicazioni il lavoro della commissione tecnica che stabilisce ogni tre anni, almeno sei mesi prima dell’inizio dell’annata agraria, le tabelle per i canoni di equo affitto per zone omogenee. Il disegno di legge, se approvato, andrebbe incontro in maniera efficace anche all’esigenza di un intervento normativo per salvaguardare le attività produttive degli affittuari di terreni adibiti in costiera alle coltivazioni di arance e limoni. L’iniziativa verrà illustrata domenica 8 marzo (ore 10.30), nella sala consiliare del palazzo municipale, durante il convegno «L’agricoltura sorrentina e la legge sui patti agrari», organizzato dall’Associazione Forense Sorrentina e introdotto dall’avvocato Antonino Cuomo, con l’intervento dei magistrati Luigi Pentangelo e Maria Consiglio, giudici presso le sezioni agrarie del Tribunale di Torre Annunziata e della Corte d’Appello di Napoli. I lavori del convengo saranno conclusi dalle relazioni del senatore Raffaele Lauro e dell’onorevole Paolo Russo, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. La Cassazione ha stabilito cinque anni fa che sono divenute prive di effetti le norme che regolano la materia. Gli affittuari di terreni agricoli sono attualmente senza tutela proprio a causa del «vuoto legislativo». Da più parti viene intanto invocata una nuova disciplina dei contratti agrari rispettosa della garanzia della proprietà e, nello stesso tempo, tale da perseguire il fine di equi rapporti sociali. Il disegno di legge mira appunto a fissare nuove norme nella determinazione del canone per un’equa remunerazione del lavoro dell’affittuario e della sua famiglia, senza tralasciare apporti di capitali, costi di produzione ed altri apporti del locatore. Iniziativa di grande interesse anche per salvaguardare le produzioni tipiche degli agrumeti sorrentini. (Antonino Siniscalchi il Mattino)
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