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lunedì 2 febbraio 2009

Testamento biologico

Il testo di legge sul testamento biologico presentato il 27 gennaio scorso dalla maggioranza azzera ogni discussione. Niente libertà di decidere se essere o meno alimentati e idratati a forza e quindi tenuti in vita oltre ogni definizione di vita stessa. Per molti, anche cattolici militanti, se sarà legge sarà una sconfitta, e peggiorerà di gran lunga il quadro legislativo. Ma il Pd si è disperso davanti alla delicatezza del tema, e c'è da giurarci che questo testo non incontrerà ostacoli in Parlamento. Anna Finocchiaro per i senatori e Marina Sereni per i deputati Pd hanno scritto al Riformista per dire che si voterà e la posizione «prevalente» sarà ufficializzata. La senatrice Binetti ha risposto sempre al Riformista dicendo che le posizioni dei cattolici (fondamentalisti) sono minoranza nel gruppo Pd ma maggioranza nel Parlamento (con la destra). ''Il disegno di legge presentato in Commissione Sanità dal Senatore Calabrò è solo un testo base di discussione. Da lì partiremo per un confronto il più ampio possibile, con la speranza di riuscire a migliorarne i contenuti, trasformandolo in una legge applicabile''. Lo ha dichiarato il Senatore Ignazio Marino, Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul SSN, all'indomani della presentazione del ddl proposto da Calabrò. ''Che il testamento biologico - ha aggiunto Marino - sia argomento che appassiona il Partito democratico è nei numeri: ben 45 senatori del Pd si sono iscritti a parlare nelle prossime sedute, da Emma Bonino a Sergio Zavoli, compresi esperti di diritto come Gianrico Carofiglio, Felice Casson, Stefano Ceccanti e Gerardo D'Ambrosio''. ''Un ddl che non consente al cittadino una scelta vincolante - ha concluso Marino - e non permette di rifiutare idratazione e nutrizione artificiale, neanche se non vi è alcuna ragionevole speranza di recupero dell'integrità intellettiva''.

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