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domenica 8 febbraio 2009

Veltroni: Berlusconi si inchini alla Costituzione su cui giura

Serve un chiarimento, anzi, una riforma della Costituzione. Lo chiede il presidente del Consiglio, che muovendo da quanto accaduto sul caso Englaro chiede a gran voce "un chiarimento sulla lettura della Carta costituzionale". E lo fa osservando, ad esempio, che "la responsabilità del giudizio sui requisiti di necessità e urgenza per la decretazione sia del governo e che il giudizio su questo fatto sia già attribuito al Parlamento che esamina l'esistenza di questi requisiti come primo atto nella Prima Commissione". "Ora andremo a fare delle riforme - ha proseguito il premier poco prima di lasciare Cagliari - e può darsi che andremo subito a chiarire il dettato della Carta". Lasciando intendere che senza strumenti legislativi come i decreti il governo si svuota delle sue funzioni e può addirittura "andarsene a casa", Berlusconi scandisce che dopo una riflessione occorrerà vedere "se dovremo arrivare a quelle riforme della Costituzione che sono necessarie perché la Carta è una legge fatta molti anni fa sotto l'influenza della fine di una dittatura e con la presenza al tavolo di forze ideologizzate che hanno guardato alla Costituzione russa come a un modello da cui prendere molte indicazioni". Dura replica del segretario del Pd, Walter Veltroni, alle critiche del Premier."Berlusconi - afferma Veltroni- dimentica di aver giurato fedeltà alla Costituzione italiana. La Costituzione è nata grazie al sacrificio di milioni di italiani che contrastarono chi aveva cancellato il ruolo del Parlamento e messo gli oppositori in condizione di non poter esprimere le proprie idee. Berlusconi si deve inchinare davanti alla Costituzione e davanti al sacrificio di quegli italiani. (Apcom)

Siamo col Presidente della Repubblica

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