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venerdì 27 marzo 2009
In 5 giorni Debora S. è già la star del Pd
E se fosse cattivissima, Debora Serracchiani? Se dietro quella faccia da Amélie, quell'argomentare chiaro, quel proporsi da simpatica imbranata che ne ha «una per tutti», ci fosse una peste? Capace di tramare, pugnalare, intrappolare, e di cogliere ogni occasione, perfino una triste assemblea di delegati, per arrivare? Bè, se lo fosse (se fosse anche questo) complimenti, il Pd avrebbe trovato una leader decente. E, in caso volesse sopravvivere (il Pd), dovrebbe lanciarla. Fino a venerdì era solo una graziosa trentottenne, avvocato a Udine, consigliere provinciale, cliente di parrucchieri friulani che praticano il taglio a scodella. Da quando è intervenuta davanti a tremila altri delegati e a un Dario Franceschini che masticava gomma, è la consolazione di grandi e piccini del fu centrosinistra che la guardano e la riguardano sul Web. I 12 minuti del suo intervento sono ovunque tra blog e Facebook. Su Fb aderiscono a migliaia ai suoi fan club; «Quelli che avrebbero detto proprio le stesse cose di Debora Serracchiani», ieri sera era intorno ai duemila iscritti. Perché Serracchiani, instant celebrity già finita anche sul El País, è il primo caso di piddina che si è auto-cooptata. È salita sul palco, ha fatto la spiritosa e poi ha detto «vengo dalla città che ha accolto Eluana Englaro». Ha poi comunicato a Franceschini che aveva due-tre cose da dirgli. Ha poi zittito i delegati distratti. Ha preso a sberle i dirigenti del Pd «incapaci di avere una linea unica». Li ha criticati per aver lasciato a Di Pietro «temi che ci appartengono come il conflitto di interessi e la questione morale». Ha ripreso a pedate i vertici Pd («segretario, te lo dico con grande semplicità») per aver sostituito Ignazio Marino con la teodem Dorina Bianchi. Ha proposto referendum consultivi sulle questioni importanti («a maggioranza, se necessario lasciando a casa qualcuno»), e indicazioni dalla base sui candidati. Ha rischiato la standing ovation con il suo «non ci possiamo riconoscere in un Paese dove la sicurezza è affidata a politicizzati che fanno gli sceriffi, gli immigrati sono trattati da criminali, non si investe nella scuola nell'università e nella ricerca, si invita a superare la crisi economica prendendola con allegria». Ora si attendono idee dei vertici Pd per valorizzare Debora S. (e ci si augura che sia un po' cattiva, se è buona e simpatica come sembra nel video potrebbe soccombere, è evidente). (Maria Laura Rodotà Corriere della Sera)
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