Sicignano (Cdl): «parlare di sviluppo e rilancio della città, senza curarsi minimamente del degrado che imperversa nelle periferie, è un po’ come la massaia che, anziché spazzare la polvere, la nasconde sotto il tappeto»
Castellammare di Stabia - Riparte “Giostre Sicure - ci metto la firma”, la petizione popolare promossa dal Circolo della Libertà di Castellammare di Stabia, finalizzata alla messa in sicurezza ed al rimodernamento delle giostrine pubbliche abbandonate. Dopo gli importantissimi risultati raggiunti con riferimento al parco giostrine presente in Villa Comunale, per cui l’amministrazione è stata costretta, proprio su insistenza dei sostenitori della Brambilla, ad adoperare una sensibile rimodernazione dell’intera struttura, si riparte dal Centro Antico della città delle acque, e più precisamente da piazza Licerta. «Domenica mattina – spiega Antonio Sicignano, vicepresidente dei Circoli della Libertà della Campania e presidente del circolo stabiese – saremo in Piazza Licerta per sostenere una petizione popolare finalizzata ad ottenere il recupero e la messa in sicurezza delle giostrine comunali presenti nel quartiere, che oramai versano in condizioni disastrose. A causa delle intemperie atmosferiche, infatti, quasi tutti gli impianti in ferro si sono arrugginiti, così come i cestini della raccolta rifiuti, che sono colmi di ruggine e tutti rotti. Anche le attrezzature in legno oramai si sono rotte. Così come gli elefanti e i girotondi, che col tempo oramai sono diventati quasi irriconoscibili». Inoltre, secondo l’esponente regionale dei Circoli della Brambilla: «la nostra petizione a favore della messa in sicurezza delle giostrine sarà una occasione in più per riflettere sul degrado e l’abbandono a cui questa amministrazione ha relegato il centro antico della città. Riceviamo continuamente solleciti da parte di tanti cittadini onesti, innamorati del proprio quartiere, ma stufi di essere considerati cittadini di serie B». Conclude Sicignano: «sbaglia clamorosamente chi crede che la lotta al degrado sia questione di secondo piano. Anche perché – aggiunge - parlare di sviluppo e rilancio della città, senza curarsi minimamente del degrado che imperversa nelle periferie, è un po’ come la massaia che, anziché spazzare la polvere, la nasconde sotto il tappeto. Ciò non serve a pulire la casa». (Comunicato Stampa)
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