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lunedì 20 aprile 2009
«Il boom futuro? Basta tutelare il paesaggio»
Massa Lubrense - Solo la tutela del paesaggio può garantire un futuro economico alle prossime generazioni che si affacciano sulle rive del Mediterraneo. È la sintesi del convegno sul tema “La Terra delle Sirene: contributo per la corretta gestione dei paesaggi mediterranei” promosso dall’Ali (Associazione imprenditori lubrensi) presieduta da Orlando Ruocco, in collaborazione con Regione Campania, Provincia di Napoli, Parco marino di Punta Campanella, comune di Massa Lubrense e Camera di Commercio. Un meeting che ha visto a villa Angelina studiosi dell’ateneo napoletano Federico II a confronto con docenti di università europee ed esperti conoscitori della costiera sorrentina. Dopo il saluto del sindaco di Massa Lubrense Leone Gargiulo (foto) e del direttore dell’area marina protetta di Punta della Campanella Antonino Miccio, nella sua relazione Pasquale Lombardi - del dipartimento di economia politica e di agraria della Federico II - ha spiegato come dalla convenzione europea di Firenze sia scaturita l’esigenza di avviare una razionale gestione delle risorse naturali pienamente compatibili con lo sviluppo sostenibile. D’accordo su tutta la linea anche il belga Marc Antrop dell’università di Ghent, il quale ha ribadito che occorre dare risposte concrete al riconoscimento dei paesaggi culturali affermati dall’Unesco nel 1992 nella Convenzione sul patrimonio mondiale. A tal proposto c’è da dire, come ha precisato Agostino Di Lorenzo, dirigente del settore pianificazione Regione Campania, che l’ente di Santa Lucia si è già dotato di un quadro innovativo che impone la tutela degli spazi rurali e all’aria aperta come bene pubblico primario. Della specificità dei paesaggi mediterranei, in particolare di quelli rurali, si è interessata Teresa Pinto Correja dell’università portoghese di Evola, mentre sulla fuga negli ultimi 50 anni delle aziende agricole dalla costiera ha parlato Domenico Migliozzi della Federico II. Alla tavola rotonda diretta da Gianni Cicia della Federico II, che ha sottolineato il depauperamento della coltivazione olivicola con grave perdita d’immagine del tipico paesaggio, hanno partecipato Antonino De Angelis, presidente del Centro studi Marion Crawford, e l’italo-irlandese Carolina Tagliafierro dell’università di Belfast. (Gennaro Pappalardo il Mattino)
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