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martedì 14 aprile 2009

Via Pietà, è emergenza igiene

Sorrento, la strada del centro storico trasformata in vespasiano. Disagi e proteste

Sorrento - Una storia di ordinario degrado in pieno centro storico. Una macchia sull’immagine di Sorrento, accanto al civettuolo salotto di piazza Tasso e all’elegante corso Italia, sotto la cupola che è alla base del campanile della Cattedrale. Domenica di Pasqua o lunedì dell’Angelo, la situazione non cambia. Complice lo stop alle auto, pullula il passeggio di sorrentini, turisti o pendolari delle feste. Attratti dalla suggestiva scenografia c’è chi si accinge a varcare l’accesso di via Pietà. È accolto da un fetore insopportabile, altro che centro storico. Si stenta a credere di passeggiare in una strada di Sorrento: l’hanno trasformata in pubblica toilette. Eppure, si tratta di un vicolo che conserva intatte le sue radici storiche. Via Pietà è una stradina tra le più antiche della città. Nelle guide che accompagnano i turisti è decantata come decumano superiore della vecchia pianta urbana di epoca romana, un tracciato piacevole che si snoda dalla centralissima piazza Tasso alla chiesa cattedrale. Il vicolo, che corre parallelo al corso Italia, conserva i tesori architettonici di palazzo Veniero (risalente al diciottesimo secolo), palazzo Correale (del quattordicesimo secolo) e della loggia di vico Galantario (dell’età aragonese). Nella realtà, invece, via Pietà è solo un raro esempio di incuria e devastazione, vissuto tra la rassegnazione dai cittadini e il disappunto di tanti turisti. In una manciata di metri è possibile imbattersi spesso nelle pareti imbrattate dal teppistello di turno, nei graffiti scolpiti sui blocchetti di tufo, nelle facciate degradate delle abitazioni della zona, ma quello che ha fatto scalpore in questi giorni è il fetore insopportabile che ha trasformato la cupola alla base del campanile della Cattedrale in un vero e proprio luogo per soddisfare i bisogni fisiologici degli amanti del by-night. Insomma, terra di nessuno, nonostante si siano succedute, in sequenza ciclica negli ultimi trent’anni, iniziative di imprenditori e residenti per tentare di rilanciare via Pietà e dintorni. Basta spostarsi di qualche metro per ritrovare un altro punto di approdo che sostituisce i gabinetti pubblici: in via Sersale, davanti al portone di ingresso del Liceo scientifico Salvemini. Anche qui siamo a due passi dal corso Italia, accanto alla Chiesa dei Servi di Maria. Poco cambia: la strada è caratterizzata da una puzza nauseabonda, dalla sosta selvaggia e dal transito di moto e scooter a tutte le ore, nonostante il divieto. I controlli latitano per la carenza di organico dei vigili urbani e per le difficoltà ad installare gli opportuni dissuasori per le lungaggini burocratiche che caratterizzano tante piccole opere pubbliche. In via Pietà e via Sersale ogni mattina si ritrovano tutti i segni del vandalismo perpetrato durante la notte: bottiglie di alcolici infrante, rifiuti di ogni genere e l’aria irrespirabile per il cattivo odore. Una situazione davvero raccapricciante. Basta imboccare uno dei due angoli del corso Italia, costeggiando la Cattedrale, per scoprire un’altra faccia di Sorrento. E lascia allibiti gruppi di turisti che, seguendo gli itinerari storici proposti dalle guide della città, visitano la zona. (Antonino Siniscalchi il Mattino)

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