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sabato 23 maggio 2009

Capacchione: mi boicottano, presento denuncia

Scontro frontale tra la giornalista Rosaria Capacchione, numero due della lista del Pd alle europee, e il Pd di Casal di Principe. Dopo l’attacco di giovedì, durante un dibattito a Sant’Antimo, la cronista anticamorra rincara la dose e annuncia per oggi una conferenza stampa anche per denunciare episodi di intimidazione al personale della società di affissioni a Caserta che il suo comitato elettorale aveva incaricato di affiggere i manifesti. Vere e proprie aggressioni su cui la candidata annuncia di voler sporgere formale denuncia. «Quelli del Pd di Casale - ha detto Capacchione - non hanno voluto che io nella sezione presentassi il manifesto europeo antimafia nell’anniversario dell’attentato a Giovanni Falcone. Il Pd - racconta - aveva chiesto al circolo di Casale la disponibilità anche per realizzare un collegamento in teleconferenza con altre regioni; ma poi mi è stato detto che questa disponibilità non c’era». Ricostruzione definita «infondata» dal segretario del Pd di Casal di Principe, Emilio Lanfranco. «Per queste elezioni europee - ha spiegato Lanfranco in una nota - ogni candidato della lista del Partito Democratico potrà venire nella nostra sezione, sostenere le proprie ragioni per racimolare consensi, compresa la Capacchione, alla quale si riconosce il merito giornalistico a difesa della legalità e contro la criminalità di Terra di Lavoro. Non vorrei però che qualcuno volesse scaricare sulla nostra sezione, che si impegna ogni giorno a contrastare il centrodestra espressione della scuola di Nicola Cosentino - conclude Lanfranco - per nascondere inefficienze organizzative relative alla campagna elettorale». Ma non è finita. Ieri ad Aversa la giornalista ha contestato «la scarsa tenuta morale di tutti i quadri istituzionali nella provincia di Caserta, compreso il Pd». Mentre il gelo scendeva nella sala gremita di circa 300 persone il segretario del circolo ha ricordato che «il partito è impegnato in prima linea sul fronte della legalità» (Gianni Molinari il Mattino)

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