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domenica 3 maggio 2009

Cesaro, fuga dal faccia a faccia «Nessun confronto con Nicolais»

Luigi Cesaro ha cambiato idea. «Valuterò con la coalizione se è il caso di organizzare confronti con gli avversari». È un no camuffato con cui cancella l´impegno preso a gennaio, quando il Pdl puntò su di lui per la Provincia. «Faccia a faccia con tutti», promise Cesaro allora. Adesso si sottrae. «Nessun appuntamento è stato preso con Nicolais». Il riferimento è a un convegno (del 20 aprile) animato da Paolo Cirino Pomicino. Nicolais c´era, Cesaro no. «Gliel´hanno sconsigliato: sbaglia», commentò Pomicino. È un nervo tuttora scoperto, questo, dentro lo staff di Cesaro. Tanto che Marcello Taglialatela, il deputato che più spesso lo accompagna, cambia discorso: «Se davvero il centrosinistra vuole un confronto, ne faccio uno io con Di Palma». La campagna di Cesaro non cambia. Cartelloni ovunque. La spesa? Landolfi prova a cavarsela con una frase a effetto: «Meno di quanto sia costato Bassolino ai napoletani». Nicolais dice almeno 4 milioni di euro e parla di sfregio del Pdl alla povertà. «Macché. Non più di 400 mila euro», sono i conti di Cesaro. Dentro ci mette il costo dei manifesti onnipresenti, delle tre sale (Ulisse, Magellano e Nelson) prese all´hotel Mediterraneo per il comitato elettorale, il compenso per la società milanese che ha inventato lo slogan "Riprendiamoci la dignità". «Dipende se uno i soldi sa spenderli. A me fanno prezzi buoni». Ieri ha presentato il programma, annunciando la riforma dei consorzi Asi; a domani slitta l´appuntamento per il decalogo sulle candidature. Riguarderà 16 liste. Cesaro ne avrà una personale, la "Nuova Provincia". Lo slogan pensato in principio era "dignità, libertà, legalità". Lista autonoma anche per Nuovo Psi e Italiani nel mondo, anche se ormai fanno parte del Pdl. E poi Udc, Mpa, Destra, Pri, Pensionati, Adc, Centro riformista, Alleanza democratica, Nuova Dc, Noi consumatori, Centro per la libertà e quello che Cesaro chiama «l´Udeùr». E nell´hotel con lui si rivede Luca Esposito, che lasciò giunta e staff Iervolino perché coinvolto in un´inchiesta su appalti e tangenti Asl. «La vicepresidenza? Ne parleremo più in là». Donne candidate? «Sì, ma non veline». In corsa la giornalista tv Serena Albano. E Berlusconi verrà. «Almeno due volte». (Angelo Carotenuto da la Repubblica Napoli)

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