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sabato 23 maggio 2009

Durazzo: “Cambierò il modo di fare politica”

“Basta facili promesse e illusioni: con me alla Provincia cambieremo il modo di fare politica”. Pensieri e parole di Antonio Durazzo, candidato dell’Mpa al Consiglio provinciale nel collegio comprendente i comuni di Gragnano, Vico Equense, Pimonte e Agerola. Nella manifestazione d’apertura della campagna elettorale Durazzo ha illustrato agli elettori il proprio programma e le linee – guida del suo progetto che punta a scardinare i vari potentati politici che, fino ad oggi, hanno fatto il bello e cattivo tempo dei nostri comuni. “Il mio primo pensiero sarà rivolto alla provinciale 366, da me definita “la statale della morte”.Ancora oggi lungo il tragitto Gragnano – Agerola sono presenti erbacce sulla carreggiata, mentre poco (per non dire nulla) è stato fatto per ridurre la pericolosità di una delle principali arterie del comprensorio”. Ancora, una particolare attenzione sarà proiettata verso il mondo del lavoro e dei giovani “Il mio obiettivo – continua – è creare delle cooperative per dare nuove prospettive occupazionali ai nostri giovani. Sul nostro territorio non riusciamo a sviluppare grosse opportunità, come ad esempio il Parco dei Lattari, ad oggi l’ennesimo carrozzone per soddisfare le esigenze poltronistiche di politici e funzionari. Il Parco invece deve essere un’occasione di sviluppo turistico e occupazionale che noi non possiamo assolutamente farci sfuggire”. Ma non è tutto. Durazzo, che ha invitato gli elettori del collegio a non credere a chi oggi promette posti di lavoro in cambio di voti, punta anche allo sviluppo dell’agricoltura (e in particolare delle piccole e medie imprese), all’approvazione di nuove normative per creare nuove stalle per gli allevatori della razza autoctona di mucca agerolina e allo sviluppo dell’enogastronomia del territorio. “Infine – conclude il candidato Mpa – mi prodigherò per effettuare uno screening sugli edifici scolastici fatiscenti. La mia proposta è demolire e ricostruire ex novo gli edifici che presentano problemi dal punto di vista della staticità. La demolizione e la ricostruzione dà infatti maggiori garanzie rispetto a un sommario restyling proposto da varie amministrazioni. Se non riuscirò a mettere a punto questi programmi, presenterò le mie dimissioni dopo i primi tre anni e comunicherò agli organi preposti i motivi di quel gesto, segnalando fatti e misfatti del malaffare politico che, nostro malgrado, continua a imperversare nel nostro territorio”. (il Gazzettino Vesuviano)

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