Cantieri fermi in attesa delle verifiche
Sorrento - Nuovo stop ai lavori di ampliamento del parcheggio di via Correale. Il provvedimento di sospensione dovrebbe rimanere in vigore solo una decina di giorni, il tempo strettamente necessario per la verifica degli interventi realizzati rispetto al progetto originario, con l’incremento degli anelli di congiunzione dei pilastri sul perimetro esterno della struttura. Un accorgimento disposto per garantire la tenuta antisismica della struttura, una delle prerogative alla base della complessa vicenda giudiziaria che ha portato al secondo sequestro del parcheggio da parte della procura di Torre Annunziata. Un altro stop, ma questa volta “concordato”, in quanto il perito tecnico d’ufficio, attualmente impegnato nei paesi terremotati d’Abruzzo, non ha potuto ancora effettuare il sopralluogo per la verifica della corretta realizzazione delle opere decise dalla stessa procura nell'ordinanza di dissequestro provvisorio dello scorso mese di febbraio. Nell’arco di dieci giorni, quindi, con il deposito della relazione tecnica potrebbe arrivare il dissequestro definitivo dell'opera. La sospensione dei lavori, quindi, si è resa necessaria perché sono scaduti i termini del dissequestro provvisorio e il magistrato non ha avuto il riscontro tecnico attestante che i lavori sono stati effettuati a regola d'arte. «Siamo fiduciosi sull’esito della perizia - ha detto il sindaco di Sorrento, Marco Fiorentino -. Questa dovrebbe essere l'ultima interruzione del cantiere. L’impresa appaltatrice dell’opera ha inoltre assicurato che, appena ottenuto il definitivo dissequestro, i lavori procederanno in maniera molto veloce e senza altri stop fino all'ultimazione del parcheggio prevista per la fine di giugno». I lavori di ampliamento del parcheggio Correale, avviati il 30 ottobre del 2006, furono sospesi una prima volta il 17 novembre 2007 in esecuzione di un provvedimento del pm Stefania Di Dona della procura della Repubblica di Torre Annunziata per effettuare una serie di verifiche di natura tecnica sulla qualità dei materiali utilizzati nell’edificazione della struttura. Il 7 luglio 2008 l’area fu dissequestrata per le «cessate esigenze probatorie». Poi, il 30 ottobre successivo, arrivò un nuovo ordine di sequestro per una presunta violazione della normativa che disciplina la progettazione e l’esecuzione di opere in zona sismica. Nello scorso mese di febbraio, infine, il pm, accogliendo la proposta dell’Ati (formata dalle aziende Brancaccio di Napoli e Rcm di Sarno) di ampliare la struttura perimetrale con i relativi oneri interamente a proprio carico, ha disposto il nuovo dissequestro provvisorio. (Antonino Siniscalchi il Mattino)
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