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lunedì 15 giugno 2009
Caccioppoli: «Nelle donne la forza trainante»
Ben il 43 per cento ha avuto esperienze professionali in settori diversi, in più di un caso su quattro sono laureati o frequentano l’Università e più della metà (il 57%) dispone di un sito internet per fare conoscere le proprie attività. Sono questi alcuni degli elementi principali dell’identikit dei titolari di giovani imprese che hanno sconfitto la crisi con l’innovazione, realizzando performance da primato nel settore agricolo, secondo l’indagine Swg/Coldiretti sui partecipanti al concorso “Oscar Green”, il premio per l’innovazione realizzato con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Rappresentativo il caso della imprenditrice napoletana presente fra questi protagonisti, Francesca Granata di Sant’Anastasia, che, insieme al marito Umberto Pignatiello, produce nel territorio del Parco del Vesuvio albicocche, noci, ciliegie, uva catalanesca, prugne e agrumi tipici che poi lavora con cioccolato di puro cacao, creando gustosi e salutari cioccolatini proposti anche nei mercatini di campagna amica promossi da Col diretti in provincia di Napoli. «La “forza trainante dell’agricoltura italiana” è un universo che - ha sottolineato Filomena Caccioppoli, presidente di Coldiretti Napoli - può contare su oltre il 30 per cento di donne particolarmente attive nelle iniziative imprenditoriali più alternative, dalle fattorie sociali all’agriasilo, dalle beauty farm all’agrigelateria. Rilevante per il successo imprenditoriale nelle campagne è anche la collaborazione con la presenza tra le iniziative innovatrici di oltre il 18 per cento di cooperative e società». La crisi internazionale non spaventa le imprese agricole più innovative che, nell’80% dei casi, giudicano buona o eccellente la propria condizione competitiva e nel 70% prevedono nei prossimi tre anni la crescita del fatturato, che è nel 43% superiore ai 100mila euro/anno. Le ottime performance delle imprese più competitive nelle campagne sono garantite dagli investimenti nel marketing, che sono effettuati in otto imprese su dieci e dalla diversificazione delle attività rispetto alla coltivazione e all’allevamento come - precisa la Col diretti - la trasformazione e vendita dei prodotti, la didattica e le attività ricreative, che impegnano l’82% delle imprese. La differenziazione dell’immagine con un marchio aziendale riguarda due imprese agricole innovative su tre mentre - conclude la Coldiretti - nel 62% dei casi vengono realizzati prodotti certificati. In Italia sono quasi centomila i giovani under 35 che hanno scelto di porsi alla guida di aziende agricole che rappresentano la componente più dinamica dell’agricoltura italiana. La capacità di crescita e innovazione del settore è confermata dai dati elaborati da Infocamere dai quali emerge che nel primo trimestre di quest’anno sono nate 10.269 imprese in agricoltura contro le 9.014 dell’industria. Mentre, secondo l’Istat, l’agricoltura è l’unico settore a far segnare un aumento tendenziale del valore aggiunto (+0,1 per cento) rispetto al calo generale del 6%, nello stesso periodo. In Campania i giovani che si sono insediati in agricoltura con la sola precedente programmazione dei finanziamenti europei sono circa 2000, mentre i primi bandi di quella attuale confermano il crescente interesse il comparto. Il settore primario sta cambiando, passando dalla semplice coltivazione e allevamento a quella di trasformazione e vendita, cura dell’ambiente, didattiche, ricreative e sociali. (Maria Grazia Grimaldi il Roma)
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