Interrogazione dell’On. Salvatore Piccolo PD, al Ministro dell’Istruzione, sul dimensionamento scolastico predisposto a Vico Equense:
“nel Comune di Vico Equense - scrive l'On. Piccolo - per l’anno scolastico 2008-2009, per quanto concerne la scuola dell’obbligo, sono risultati iscritti 2400 alunni della scuola pubblica e 150 delle scuole materne paritarie; la giunta comunale di Vico Equense, con delibera n. 223 del 31 ottobre 2008, poi tradotta nella delibera del Consiglio comunale n. 57 del 28 novembre 2008, ha redistribuito tale platea scolastica in due istituzioni cui dovrebbero afferire rispettivamente 1247 e 1170 alunni, violando pertanto gli attuali parametri legislativi in ordine alla presenza massima di studenti negli istituti scolastici; la scelta di accorpare gli studenti in un due sole strutture (delle quali una ubicata in zona periferica e, peraltro, soggetta a seri problemi di viabilità - 15 km di strada dissestata ed insicura, la R. Bosco, da Pacognano a S.Andrea -) è stata fortemente osteggiata dalla comunità locale, in particolar modo dai genitori degli studenti; le delibere in questione, prevedendo la soppressione di plessi scolastici ridotti in luogo di macro-strutture, non hanno tenuto in considerazione le esigenze di ricettività delle strutture di accoglienza, i problemi di viabilità, la totale assenza di strutture per l’attesa degli scuolabus, e così via; non risulta allegato alle delibere in oggetto il programma di adeguamento alla normativa vigente delle strutture che dovrebbero accogliere gli alunni dei plessi soppressi, con particolare riferimento alla ricettività di tali strutture e alle conseguenti opportunità formative; nonostante la Regione e la Provincia non abbiano approvato la delibera di ridimensionamento, il Sindaco ha deciso di attuarla per la parte riguardante la soppressione dei punti di erogazione; secondo il riordino previsto, ad esempio, 80 alunni delle scuole medie dovrebbero spostarsi da Arola, dove ci sono 8 aule e due laboratori, a Fornacelle, dove invece ci sono cinque aule per cinque classi, profilandosi - pertanto - per il prossimo anno seri rischi di doppi turni, disagi nel sistema di trasporto e soprattutto peggioramento dell’offerta formativa; le frazioni di Montechiaro e Ticciano hanno presentato ricorso al Tar avverso la delibera del Consiglio comunale n. 57 del 28 novembre 2008 e la frazione di Arola si è rivolta direttamente al Presidente della Repubblica -: se non giudichi l’oggetto delle delibere in questione incompatibile con i parametri ex lege stabiliti in ordine alla dimensione minima e massima di studenti per ogni singola istituzione scolastica; se, conseguentemente, non ritenga opportuno intervenire urgentemente per evitare che l’accorpamento dei plessi scolastici si traduca in un grave deficit di garanzia di adeguati standard dell’offerta formativa, oltre a determinare forti disagi agli studenti e causare oggettive difficoltà nella viabilità di accesso alle strutture scolastiche.”
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