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sabato 27 giugno 2009

Il mare italiano affonda tra gli abusi: uno ogni due chilometri di costa

Le coste italiane si stanno trasformando, nemmeno troppo lentamente, in un grande blocco di cemento: quasi sempre illegale oppure “legalizzato”. Nel cantiere Italia si impasta senza sosta ai danni del mare: tra villette per le vacanze, grande alberghi a strapiombo sul mare o porti turistici con ristoranti e shopping center sono migliaia i nuovi edifici che ogni estate spuntano lungo le coste italiane. Solo nel 2009 intorno al ciclo del mattone selvaggio si sono registrate esattamente 3.674 infrazioni, sono scattati 1.569 sequestri e 4.697 denunce. Una situazione che non accenna a migliorare perché gli abbattimenti rimangono ancora episodi isolati e sporadici, e non riuscono a scoraggiare la piaga dell’abusivismo edilizio. Sono solo alcuni dei dati contenuti nel nuovo dossier di Legambiente.
UN ABUSO OGNI DUE KM - Ma il mare italiano non soffre solo il mal di cemento, è afflitto anche da tanti altri guai: scarichi illegali, cattiva depurazione, pesca di frodo, infrazioni al codice della navigazione sembrano, infatti, non passare mai di moda. Crescono, quindi, le infrazioni accertate che passano da 14.315 nel 2007 a 14.544 (+1,6), quasi 2 reati a chilometro lungo i 7.400 di costa del Belpaese. Aumentano anche le persone denunciate che da 15.756 arrivano a 16.012 (+1.6%) mentre, parallelamente, diminuiscono i sequestri che da 4.101 scendono a quota 4.049.
LA CLASSIFICA - A guidare la classifica dell’illegalità costiera è la Campania, con 2.776 infrazioni accertate dalle Forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, seguita da Sicilia (2.286), Puglia (1.577) e Calabria (1.435). È questo in sintesi il quadro che emerge Mare Monstrum 2009, il dossier di Legambiente presentato questa mattina a Roma, nel corso di una conferenza stampa indetta per salutare la partenza della ventiquattresima Goletta Verde, erano presenti Sebastiano Venneri, vice presidente di Legambiente e Giorgio Zampetti, coordinatore scientifico di Legambiente.
«FONDAMENTALI LE DEMOLIZIONI» - «Abbattere diviene la parola d’ordine per vincere la guerra contro il cemento abusivo che devasta le nostre coste e che nelle regioni del sud è diventato, negli ultimi decenni, una vera e propria piaga – ha dichiarato Sebastiano Venneri, vicepresidente e responsabile mare di Legambiente –. Scalfire questa situazione, spesso incentivata proprio dalle amministrazioni comunali compiacenti, in un quadro caratterizzato da assenza di regole, dominio della criminalità organizzata, condoni e sanatorie nazionali diviene difficile senza un vero e proprio scatto di reni degli amministratori locali, a cominciare da quei sindaci che dovrebbero trovare la determinazione e il coraggio per dare il via alle demolizioni. Eliminare concretamente gli ecomostri è infatti l’unico modo per disincentivare nuove illegalità ed è per questo che Legambiente ha deciso di scrivere ad alcuni sindaci, chiedendo ragione della mancate demolizioni».
I 5 ECOMOSTRI PEGGIORI - Legambiente ha stilato una Top Five degli ecomostri di cui chiede l’abbattimento in via preferenziale: l’hotel di Alimuri a Vico Equense (Na), le palazzine di Lido Rossello a Realmonte (Ag), Palafitta a Falerna (Cz), il villaggio abusivo di Torre Mileto (Fg) e la “collina del disonore” a Pizzo Sella alle porte di Palermo, un centinaio di ville abusive costruite dalla mafia negli anni ’70. Ma la cementificazione della costa si concretizza anche in moltissimi altri modi: ci sono gli accessi negati dagli stabilimenti balneari, che appena comincia la bella stagione “blindano” i lidi e non consentono di arrivare al mare senza l’acquisto del biglietto d’ingresso. E c’è poi l’assalto ai nuovi porti, il nuovo escamotage per urbanizzare la costa, derogando e aggirando i piani urbanistici. Un business da milioni di euro che ruota intorno alla costruzione di una miriade di posti barca inutili e ingiustificati con relative strade, bar, negozi, parcheggi e centri commerciali. (Corriere della Sera)

2 commenti:

  1. Dai, tra i primi 5ECOMOSTRI c'e' di diritto anche l'Hotel Oriente che non solo e' abusivissimo ma e' anche un cesso esteticamente parlando.
    Bisogna rivedere la classifica secondo me.

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  2. C'è da dire anche che a Vico Equese ormai le aree pubbliche come marciapiedi, Piazze e Piazzete, Lidi e Bagnascuiga ormai sono appalto univoco di Bar, Ristoranti, Tavole calde, pseudo chioschi e chi più ne ha più ne metta ..... poi invece le scale che portano a marina di vico sono un vero cessoec'è non interessano a nessuno quindi sono pericolosisime e c'è ogni tipo di schifezza..... e l'amministrazione pensa solo a portare il Gas ( Massacrare le strade... sbaglio o in altri paesi il gas non ha fatto gli stessi danni?...... bontà del attuale amministrazione. Ritornando al tavolino selvaggio, ma sti deficenti di politici i figli non li hanno? o forse non se ne occupano, troppo presi a fare soldi per loro?.....
    Ormai non si può passare da nessuna parte se non facendo la gimkana tra i tavolini e sguardi strorti dei camerieri e gestori....
    Meditate gente meditate e non soridete ma fate qualcosa anche voi , il malessere è anche il vostro. Si ! sono d'accordo L'Hotel Oriente è un vero Cesso , ma anche l'Hotel Mary non scherza se vi affacciate da seiano vedete il presunto parcheggio cosa è diventato.........

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